Il cambio di direzione (COD) è una delle abilità motorie più importanti in quasi tutti gli sport; pertanto, viene spesso valutata per prevedere i risultati delle prestazioni. Sebbene l’allenamento della forza sia comunemente utilizzato dagli atleti per migliorare le proprie prestazioni, al momento risulta essere non conclusivo se la forza muscolare sia correlata alle prestazioni del COD. Pertanto, gli allenatori si sono concentrati invece sull’uso di movimenti di potenza come esercizi pliometrici o squat jump per migliorarne le prestazioni. Tuttavia, queste tecniche e movimenti potrebbero essere troppo avanzati per alcuni individui, con conseguente riduzione dell’efficacia e aumento del rischio di lesioni. Dato che la pliometria aumenta potenzialmente la probabilità di infortuni, quali esercizi di allenamento contre resistenza potrebbero essere impiegati per migliorare questa abilità? La ricerca attuale punterebbe allo squat a gamba singola modificato (MSLS, il bulgarian squat) e al back squat (BS). Il problema principale nel migliorare le prestazioni in un COD potrebbe non essere l’uso dell’allenamento della forza nei programmi, ma la mancanza di specificità dell’esercizio. In altre parole, potrebbe essere necessario applicare il principio di specificità o eseguire esercizi che imitano il COD e il suo modello unilaterale e multipiano unico. La teoria del vettore di forza (force-vector theory), un perfezionamento del principio di specificità, suggerisce che il MSLS non fornisca stimoli specifici né adeguati perché non si attua negli stessi piani anatomici del COD. Sebbene il MSLS replichi l’attivazione muscolare di un COD, produce uno stimolo inadeguato per ottenere un miglioramento significativo nelle prestazioni del COD perché viene eseguito sul piano frontale con un carico verticale, mentre il COD avviene su più piani con carichi sia verticali che orizzontali. Durante il COD, l’atleta appoggia al suolo il piede esterno (piede opposto alla nuova direzione prevista) per abbassare eccentricamente il centro di gravità e decelerare sul piano sagittale. C’è una breve fase di ammortizzazione e arresto dello slancio; quindi, viene applicata una forza concentrica con un angolo di 45-75° sul piano frontale per accelerare nella nuova direzione prevista. Sulla base dei risultati inconcludenti dimostrati fino ad oggi e applicando la teoria del vettore di forza, si è cercato di sviluppare un esercizio più specifico, lo Split Squat Laterale contro resistenza (LRSS, Laterally Resisted Split Squat). L’LRSS è di simile all’MSLS con l’aggiunta di una forza laterale, posizionando l’arto in appoggio ad un angolo paragonabile al COD. Per creare la forza laterale, un bilanciere è ancorato al pavimento all’estremità distale tramite un Landmine. Le piastre vengono caricate all’estremità libera del bilanciere. L’atleta si posiziona all’estremità libera, posizionato ad angolo retto rispetto al bilanciere, l’arto da allenare, è opposta/distale rispetto al Landmine, e quello vicino/prossimale è sollevato sopra una piattaforma (come in un Bulgarian Squat). Il piede dell’arto in appoggio al suolo è posizionato appena all’esterno dell’estremità libera del bilanciere, che è sostenuto dall’atleta come nell’esecuzione di uno Zercher Squat. Quindi il soggetto esegue un piegamento ad un angolo del ginocchio di circa 90° per poi riportarsi in posizione iniziale. Nello studio di Cooley et al. (J Strength Cond Res. 2024 May 1;38(5):835-841. doi: 10.1519/JSC.0000000000004706), gli autori hanno voluto fornire una base teorica per l’inclusione dell’LRSS nei programmi di forza e condizionamento intesi a migliorare le prestazioni del COD, confrontandolo , con il back squat e il MSLS durante un compito di COD. Sono stati selezionati dieci soggetti di sesso femminile attivi a livello amatoriale (età: 23,8±5,37 anni, massa corporea 70,35±14,31 kg, altezza: 164,85±8,42 cm e 3,4±1,8 anni di esperienza di allenamento contro resistenza) e 13 calciatrici (età: 19,8±1,3 anni, massa corporea 67,12±5,30 kg, altezza: 170,92±5,12 cm e 3,1±1,0 anni di esperienza nell’allenamento contro resistenza). La prova di COD consisteva nel correre per c10 metri verso un punto su di una piattaforma di forza, fermarsi appoggiando sulla piattaforma il piede dell’arto dominante, eseguire un COD di 90° e correre altri 10 metri nella nuova direzione. Dopo aver completato il COD, i soggetti hanno eseguito in modo casuale uno dei tre movimenti contro resistenza (LRSS, MSLS e BS) utilizzando il 70% del loro 1RM calcolato con il piede dell’arto dominante sulla piattaforma di forza. Sono state registrate durante l’esecuzione di COD e LRSS, MSLS e BS al 70% 1RM le forze di picco di reazione al suolo (GRF) e l’ampiezza e l’angolo della GRF di picco sul piano frontale (COD > MSLS > LRSS > BS). Il valore della GRF di picco era significativamente maggiore nell’azione COD (2,23±0,62 peso corporeo) rispetto a LRSS, MSLS e BS. L’angolo formato nella GRF di picco non era significativamente diverso tra il COD e LRSS (p = 0,057), mentre gli angoli dei vettori nel MSLS e BS erano significativamente maggiori di COD. Concludendo, rispetto alla teoria del vettore di forza, l’LRSS si avvicina maggiormente all’azione di un COD rispetto all’MSLS o al BS. Pertanto, l’LRSS ha il maggiore potenziale per migliorare il COD.