SCOPO DELLA RICERCA: valutare come lo stress ipossico potesse alterare i normali patterns coordinativi durante la pedalata.
SOGGETTI E METODI: 7 ciclisti di sesso maschile hanno pedalato a tre differenti frequenze di pedalata (60,80, 100 RPM) in tre differenti livelli di potenza (150, 250, 350 W) in condizioni di normossia e di ipossia (15% O2). Contemporaneamente veniva misurata la forza di pedalata, la cinematica delle articolazioni dell’arto inferiore, % di saturazione dell’ossiemoglobina, e ventilazione/minuto per ognuna delle condizioni. Per la valutazione dei momenti di forza alle articolazioni di anca, ginocchio e caviglia è stato usato il metodo della dinamica inversa. Il contributo dei vari momenti angolari è stato messo in relazione al momento angolare totale.
RISULTATI: generalmente, il contributo del momento angolare della caviglia è stato del 21%, del ginocchio del 29% e dell’anca del 50% rispetto al momento angolare totale; questi valori non hanno subito variazioni in condizioni di ipossia. Nello specifico, la caviglia non muta mai la sua condizione dal 21% di contributo; il momento all’anca aumenta mediamente del 4% con l’aumentare della potenza e si riduce dello stesso valore medio con l’aumentare della frequenza di pedalata, mentre il ginocchio si comporta al contrario ricompensando le variazioni dell’anca sul momento totale. CONCLUSIONI: i risultati suggeriscono che i patterns coordinativi nel ciclismo sono una caratteristica dominante della biomeccanica del ciclista e rimangono inalterati in caso di condizione di ipossia.
Mornieux G et al. European Journal of Applied Physiology, 2007