CONTESTO: diversi esercizi riabilitativi, come quelli di flessione ed estensione a catena cinetica aperta, sono attualmente impiegati nella gestione dei disturbi del ginocchio sia in fase post-operatoria che a scopo preventivo. L’obiettivo è quello di rafforzare i muscoli e ripristinare il normale funzionamento dell’articolazione proteggendo, allo stesso tempo, i suoi componenti da eccessive sollecitazioni (ad esempio il legamento crociato anteriore ricostruito). METODI: E’ stato usato un modello 3D non lineare, ed è stata analizzata la biomeccanica dettagliata di tutta l’articolazione durante l’esecuzione di esercizi in flessione a catena cinetica aperta a 0-30-60-90 gradi dell’articolazione stessa. Sono stati simulati due carichi, il primo con il solo peso della gamba e del piede, il secondo prevedeva anche una moderata resistenza di 30N che agiva sulla caviglia ed era perpendicolare alla tibia. RISULTATI: L’aggiunta dei 30N ha notevolmente incrementato la richiesta di forza negli hamstrings, ed aumentato i carichi del crociato posteriore, nel legamento collaterale laterale e nei punti di contatto dell’articolazione INTERPRETAZIONE: Dopo una ricostruzione dei legamenti crociati anteriori-posteriore o un periodo d’infortunio, l’esercizio potrebbe tranquillamente essere utilizzato per rafforzare gli hamstrings senza un rischio per i legamenti crociati anteriori. Al contrario, gli esercizi in flessione a catena cinetica aperta dovrebbero essere evitati oppure svolti con una ridotta flessione e a basse forze resistenti in presenza di lesioni al legamento crociato posteriore o di una ricostruzione/infortunio di quelli laterali e collaterali. Mesfar W, Shirazi-Adl A. Clin Biomech (Bristol, Avon). 2008