Sia il fumo di sigaretta che un’attività fisica pesante sono associati ad un aumentato dello stress ossidativo, che è coinvolto nella patogenesi di malattie cardiovascolari. Nessuno studio, fino ad ora, ha misurato lo stress ossidativo, in risposta ad un’attività fisica nei fumatori di sigarette. Abbiamo confrontato stress ossidativo dei biomarcatori prima e dopo un esercizio pesante (Bruce treadmill protocol) in 14 fumatori e 15 non fumatori con un simile livello di fitness e di età (24 +/-6 anni). Sono stati misurati, prima e dopo l’esercizio, i valori: della proteina carbonile plasmatica (PC), della melanodialdeide (MDA), e del 8-idrossidoguanosina (8-OHdG). Sono stati notati effetti per la PC nei fumatori con aumenti dal pre (+52%) e al post esercizio (25%,) rispetto ai non fumatori. Sono state notate interazioni significative (p=0.07) della PC tra i valori di stato per tempo nel fumo. La variazione del PC da pre a post esercizio è correlata positivamente col numero di sigarette fumate al giorno (r =0.5782, p =0.03). E’ stata notata un’interazione nel MDA (p<0,01) tra i valori di stato per tempo nel fumo, con aumenti del 37% da pre-(0,6140 +/-0,0708 micromol/L) a postesercizio (0,8440 +/-0,0687 micromol/L), per i fumatori mentre questi parametri sono rimasti relativamente invariati nei non fumatori (da 0,7664 +/-0,0901 a 0,7419 +/-0,0776 micromol/L). I valori di 8-OHdG non sono stati influenzati dall’essere fumatore (p =0.43) o dall’esercizio (p =0.40). Questi ricerca indica che i giovani fumatori hanno un’esagerata risposta allo stress ossidativo determinato da un lavoro fisico faticoso, rispetto ai non fumatori di età simile. Si evidenzia, quindi, un altro impatto negativo del fumo di sigaretta sulla salute umana. Bloomer RJ, Creasy AK, Smith WA. Nicotine Tob Res. 2007