Contesto: L’attività fisica è ampiamente riconosciuta come mezzo di prevenzione primaria e per il trattamento e la riabilitazione delle malattie croniche. Inoltre, l’attività fisica ha effetti positivi sul benessere e sulla salute individuale. Nonostante i benefici di un’attività fisica costante siano evidenti, nel mondo ancora molte persone svolgono una vita inattiva. Scopo: Aggiornare le prove che l’attività fisica sia importante per ridurre le malattie croniche (cardiache, diabete, cancro, obesità, osteoporosi, infortuni da caduta, stress e depressione) e capire quali siano i meccanismi che intervengono nella relazione attività fisica-rischio di malattia. Metodi: Sono stati analizzati gli studi pubblicati,dal 2004 al 2007, dalle più importanti riviste specializzate. Risultati: Le prove recenti dimostrano che l’attività fisica riduce effettivamente l’incidenza delle maggiori malattie croniche e lo stesso si può dire del suo ruolo nella prevenzione e nella riabilitazione. Le riduzioni maggiori sono state notate: per il cancro del colon, quello al seno e per le malattie cardiovascolari. L’entità di queste riduzioni è stata del 75% nel cancro al seno, 49% nelle malattie cardiovascolari, 35% nel diabete, 22% nel tumore al colon. L’aumento dell’attività fisica ha anche prevenuto l’aumento di peso associato all’invecchiamento in maniera 2 volte maggiore rispetto alle persone inattive. Sono state trovati pochi risultati sulle relazioni tra l’attività fisica e gli infortuni da caduta, la depressione e lo stress. Conclusione: I recenti risultati confermano le precedenti ipotesi. Impegnarsi in un’attività fisica moderata è molto importante come prevenzione primaria della malattie croniche, diminuisce le cause di mortalità e l’esercizio è una delle “cause” del benessere fisico e psicologico. Inoltre sono emerse prove che l’attività fisica possa diminuire le concentrazioni di 17-estradiolo nelle donne. Kruk J. Asian Pac J Cancer Prev. 2007