CONTESTO: I ricercatori hanno ipotizzato che la coattivazione degli hamstring durante l’estensione attiva della gamba permetta, insieme al legamento crociato, di mantenere la stabilità dell’articolazione del ginocchio, grazie allo sviluppo di una forza che si oppone alla traslazione anteriore della tibia. OBIETTIVO: Comparare la reciproca coattivazione degli hamstring mentre vengono eseguiti movimenti isocinetici, ad alta o bassa velocità, e due tipologie di esercizio a catena cinetica chiusa. IMPOSTAZIONE: La ricerca è stata svolta in laboratorio, e sono stati utilizzati per il rilevamento dei parametri un dinamometro isocinetico Cybex e il Biopax Data collection system. PARTECIPANTI: Alla ricerca hanno partecipato 12 donne sane. PRINCIPALI MISURE: E’ stata usata, come misura principale dell’attività muscolare, la radice quadrata della media dell’elettromiografia (rmsEMG). RISULTATI: La rmsEMG per la coattivazione degli hamstring ha mostrato significative differenze, durante l’estensione del ginocchio, tra i movimenti isocinetici e gli esercizi a catena cinetica chiusa, segnalando una grande coattivazione mentre venivano eseguiti movimenti isocinetici. Inoltre, è stata notata una grande attività durante la velocità isocinetica maggiore e mentre veniva eseguito lo squat in appoggio monopodalico. CONCLUSIONI: Questi dati suggeriscono che i movimenti isocinetici, in particolare quelli ad elevata velocità, sono in grado di migliorare l’attività di coattivazione degli hamstring rispetto agli esercizi a catena cinetica chiusa. Miller JP, Croce RV. J Sport Rehabil. 2007