In questo studio, abbiamo esaminato l’effetto della temperatura muscolare (T (m)) sull’adenosina trifosfato (ATP) e sull’utilizzazione della fosfocreatina nella singola fibra muscolare durante lo sviluppo della massima forza negli esseri umani. Alla ricerca hanno partecipato sei maschi che hanno eseguito 6 s di sprint massimali su di un cicloergometro sia in condizioni di temperatura del muscolo normale (T(m) = 34,4 gradi C, s=6 sec) che elevata (T(m) = 37,3 gradi C, s=0,2). Durante la seconda condizione la temperatura muscolare della gamba è stata aumentata passivamente tramite l’immersione in acqua calda seguita da un riscaldamento con coperte elettriche. Sono state eseguite delle biopsie muscolari dal vasto laterale prima ed immediatamente dopo l’esercizio. Sono state analizzate le singole fibre ed è stata osservata la composizione della catena pesante di miosina, verificando il contenuto di miosina e di ATP. Le singole fibre sono state classificate come: tipo I , IIa, IIAX25 (1 – 25% IIX isoforma), IIAX50 (26 – 50% IIX), IIAX75 (51 – 75% IIX), o IIAX100 (76 – 100% IIX). La massima potenza e la frequenza di pedalata sono state entrambe maggiori (p<0,05) durante la condizione a temperatura elevata di 258 w (s=110) e 22 rpm (s=6). In entrambi le condizioni, il contenuto di fosfocreatina è diminuito significativamente in tutte le fibre, con una grande diminuzione durante le prove a temperatura elevata per le fibre IIA (p<0,01). Il contenuto di ATP, nelle fibre di tipo IIA, si è ridotto in notevolmente durante la prova a temperatura elevata (p<0,01). I risultati di questo studio indicano che dopo un’elevazione passiva della temperatura muscolare, c’è una maggiore diminuzione della concentrazione di ATP e fosfocreatina nelle fibre di tipo IIA, rispetto alle prove eseguite in condizioni standard, ciò però contribuisce allo sviluppo di una potenza massima maggiore. Gray SR, Söderlund K, Ferguson RA. J Sports Sci. 2008