Sangue magico e gambe di carbonio alle Olimpiadi del futuro?

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Sangue magico e gambe di carbonio alle Olimpiadi del futuro?

Le regole sportive permettono di simulare gli allenamenti in quota per aumentare i globuli rossi, ma non di indossare un costume da bagno a basso attrito. Il doping è tollerato dall’opinione pubblica in alcune discipline e condannato in altre. E si sta ancora discutendo se le protesi in carbonio siano un vantaggio o no. I tentativi di migliorare le prestazioni degli atleti si devono confrontare sempre più spesso con una certa arbitrarietà nel definire il confine tra pratiche accettate e frode sportiva
Eero Mäntyranta, fondista islandese, vincitore di sette medaglie in quattro edizioni dei Giochi Olimpici invernali, aveva la pelle di un colore rosso cardinale e screziata di viola, mentre il naso sembrava una prugna violacea. Aveva una rara mutazione genetica che faceva sì che il suo midollo osseo producesse un enorme sovrappiù di globuli rossi. I globuli rossi portano l’ossigeno ai muscoli, e più se ne hanno, migliore è la resistenza fisica. Ecco perché alcuni atleti che praticano sport di resistenza – il più famoso è Lance Armstrong – assumono eritropoietina (EPO), l’ormone che stimola il midollo osseo a produrre globuli rossi.
Rispetto a un uomo normale, Mäntyranta aveva circa il 50 per cento in più di globuli rossi. Se Armstrong avesse avuto l’eccesso di globuli rossi che aveva Mäntyranta, le regole del ciclismo gli avrebbero impedito anche di iniziare una gara, a meno di dimostrare che si trattava di una condizione naturale.
Durante la sua carriera, Mäntyranta fu accusato di doping, dopo la scoperta del suo alto numero di globuli rossi. Due decenni dopo il suo ritiro, alcuni scienziati finlandesi scoprirono la mutazione nella sua famiglia.
Gli sport hanno regole standard, non geni standard. La violazione delle regole è una truffa. Eppure, con una tecnologia di miglioramento delle prestazioni in progresso esponenziale, è sempre più difficile determinare ciò che è corretto in un tentativo di superare questi ostacoli.
Un decennio fa, l’Agenzia mondiale antidoping (WADA), aveva preso in considerazione l’ipotesi di bandire le tende che simulano l’altitudine. Il comitato etico della WADA disse che erano “probabilmente contrarie allo spirito dello sport”. Ma i comitati scientifici della stessa WADA si opposero al divieto.
La linea è ancora più confusa quando si tratta di biologia migliorata. Il sudafricano Oscar Pistorius, doppiamente amputato, ha gareggiato sulle sue “zampe da ghepardo” in fibra di carbonio nelle Paralimpiadi e nelle Olimpiadi del 2012. Si tratta di un disabile o di un iper-abile? Pistorius era stato escluso dalle Olimpiadi del 2008, dopo che uno scienziato, su incarico della federazione di atletica, aveva deciso che godeva di un vantaggio sleale.
In poche parole, scoprirono che Pistorius non era in grado di generare la stessa forza o quasi di un tipico sprinter, ma che compensava lo svantaggio facendo oscillare attraverso l’aria le sue leve ultraleggere in fibra di carbonio più velocemente di quanto potessero fare altri velocisti con le gambe intatte.
La capacità di scaricare a terra una forza pari a circa cinque volte il proprio peso in un decimo di secondo è la principale differenza tra Usain Bolt e voi, non la velocità con cui fa oscillare le gambe, che in realtà sono molto simili alle vostre. Le leve di Pistorius gli hanno permesso di aggirare questo principale requisito di biomeccanica degli sprinter più dotati.
Invece di dover trasmettere un’enorme forza sul terreno molto rapidamente, Pistorius può lasciare sul terreno le leve di carbonio più al lungo di altri velocisti, generando la forza per tutto l’intervallo di tempo del contatto; poi, grazie al fatto che la fibra di carbonio è così leggera rispetto a un arto intatto, può “frustare” la leva attraverso l’aria abbastanza velocemente da compensare il tempo perso durante il contatto col terreno, più lungo di quello dei suoi concorrenti.
I due scienziati che pubblicarono questo risultato dissero che si trattava proprio di un vantaggio sleale. Gli altri sostennero che Pistorius complessivamente era ancora svantaggiato. Per esempio, egli aveva chiaramente difficoltà a uscire in modo esplosivo dai blocchi di partenza. Ma la scienza avrà un’ordinata teoria del campo unificato prima di riuscire a conteggiare tutti i pro e i contro delle pale in fibra di carbonio e di decidersi per una valutazione netta di vantaggio o svantaggio.
Quando la tecnologia sostituisce l’allenamento o integra la biologia, la linea che delimita ciò che è leale è un po’ come il gatto di Schrödinger: sarà il nostro sguardo collettivo a determinarla.
Nel Bodybuilding è stata creata una divisione per non dopati: in uno sport olimpico sarebbe stato l’apocalisse.
Non solo è impossibile tracciare una linea chiara, in molti casi, su quello che dovrebbe essere leale per basilari motivi morali, ma all’interno di regole già definite applichiamo standard diversi per sport diversi, per motivi che sono raramente articolati e difficili da capire. Questi giudizi devono basarsi su quegli ostacoli, accettati volontariamente, che riteniamo fondamentali per dare significato a un determinato sport.
Siamo alle prese con un sacco di decisioni arbitrarie circa l’equità. Sì alle tende altitudine; no ai costumi da bagno a basso attrito.
David Epstein/Scientific American; scientificamerican.com; 5 agosto 2016.