La discinesia scapolare può essere riscontrata nel 50%-68% degli individui sani. È comunemente associata a diverse patologie della spalla, in particolare alla sindrome da impingement subacromiale.
I soggetti con discinesia scapolare hanno relazioni ed equilibrio alterati nell’attività di diversi muscoli, in particolare meno attività sia nel muscolo dentato anteriore che nel muscolo trapezio inferiore e una maggiore attività nel muscolo trapezio superiore.
L’iperattività prolungata del muscolo trapezio superiore può causare affaticabilità, alterando la normale dinamica scapolare. Lo squilibrio dei muscoli periscapolari può causare alterazioni nella coppia di forze generata dagli stessi, ed è correlato alla mancanza di rotazione scapolare verso l’alto.
In genere, il muscolo dentato anteriore genera la rotazione verso l’alto, l’inclinazione posteriore e la rotazione esterna della scapola. Tuttavia, gli individui con discinesia scapolare hanno un rischio di impingement per rotazione scapolare verso l’alto e inclinazione posteriore insufficiente, specialmente durante la fase di abbassamento del braccio. Più specificamente, la discinesia scapolare è stata associata ad un aumento del 43% del rischio di dolore alla spalla in atleti che svolgono molte azioni con il braccio sopra la testa (overhead athletes).
Per curare la discinesia scapolare, la riabilitazione mira a modificare la cinematica scapolare per migliorare sia la posizione che il movimento della scapola. Sulla base della teoria del collegamento anatomico, i muscoli del tronco dovrebbero essere correlati anatomicamente e funzionalmente ai muscoli scapolari, in modo che la contrazione dei muscoli addominali possa potenzialmente facilitare l’attività dei muscoli scapolari e generare movimenti dinamici efficienti.
In linea con questa ipotesi, diversi studi hanno dimostrato che la contrazione addominale può aumentare l’attività del muscolo dentato anteriore nello sferrare un pugno in avanti e durante l’elevazione del braccio. Inoltre, è stato dimostrato che la contrazione addominale diminuisce le latenze del muscolo dentato anteriore, del trapezio inferiore e dei muscoli della spalla durante l’elevazione del braccio, portando ad un miglioramento della stabilità articolare.
Sebbene questi risultati preliminari suggeriscano che la contrazione dei muscoli addominali potrebbe potenzialmente migliorare la funzione dei muscoli periscapolari nella normale mobilità scapolare, nessuno studio ha valutato gli effetti della contrazione di questi muscoli in individui con discinesia scapolare.
Nello studio di Sungkue et al. (J Hum Kinet. 2024 94, 23-35; doi: 10.5114/jhk/186972), gli autori hanno valutato gli effetti della stabilizzazione lombare sull’attività, tempo di attivazione muscolare e sulla cinematica scapolare in individui con discinesia scapolare. Sono stati reclutati quattordici soggetti con discinesia scapolare.
I partecipanti sono stati inclusi se soddisfacevano i seguenti criteri: senza alcun disturbo alla spalla, di età compresa tra 20 e 50 anni e un BMI tra 18,5 e 26,9 kg/m2. Inoltre, doveva essere stato diagnosticato una discinesia scapolare evidente di tipo I (prominenza dell’angolo inferiore, tilt anteriore della scapola) o II (prominenza del bordo mediale, alettatura della scapola) o mista di tipo I e II su almeno una delle spalle.
Ai partecipanti è stato chiesto di eseguire cinque ripetizioni di flessione e abduzione bilaterale attiva della spalla ad una velocità dettata da un metronomo (60°/s). I test sono stati eseguiti con i partecipanti che utilizzavano manubri in base alla loro massa corporea (1,4 kg per massa corporea < 68,1 kg e 2,3 kg per massa corporea > 68,1 kg). Ai partecipanti è stato chiesto di sollevare le braccia dalla posizione di riposo, con l’arto in rotazione esterna, fino alla fine dell’intervallo di abduzione della spalla sul piano frontale (angoli di abduzione studiati 30°, 60°, 90° e 120°).
Per la condizione di stabilizzazione lombare, è stata eseguita l’abduzione della spalla con attivazione addominale (AB, abdominal bracing) , in particolare il muscolo obliquo esterno (secondo Meyers, il muscolo dentato anteriore ha una forte continuità fasciale attraverso l’inserzioni sulle costole laterali con l’obliquo esterno). L’attività muscolare dei muscoli periscapolari (trapezio superiore e mediale e gran dentato) e il tempo di inizio dell’attivazione sono stati misurati tramite elettromiografia, mentre la rotazione della scapola verso l’alto è stata misurata tramite un software bidimensionale (Kinovea), in due condizioni: con e senza attivazione addominale.
I risultati hanno evidenziato un aumento significativo dell’attività dei muscoli dentato anteriore, trapezio medio e trapezio inferiore tra le condizioni (rispettivamente p < 0,001, p = 0,045 e p < 0,001). Durante l’AB, il tempo di inizio dell’attivazione del dentato anteriore e del trapezio inferiore è stato notevolmente più breve (rispettivamente p = 0,041 e p = 0,011). La rotazione scapolare verso l’alto a 30°, 60°, 90° e 120° di abduzione della spalla è stata significativamente maggiore (rispettivamente p = 0,027, p = 0,003, p = 0,003 e p = 0,030).
Sono stati osservati, quindi, un aumento dell’attivazione dei muscoli periscapolari, un tempo di inizio dell’attivazione precoce e un aumento della rotazione scapolare verso l’alto.
Questi cambiamenti hanno un impatto positivo sul ritmo scapolo-omerale.
Per migliorare le prestazioni nel processo di allenamento, in particolare per gli atleti overhead che hanno problemi alla spalla, si potrebbe iniziare con le contrazioni addominali per facilitare il movimento corretto scapola durante l’elevazione del braccio. Inoltre, si dovrebbe anche riconsiderare le tecniche di riabilitazione che danno priorità al miglioramento del controllo motorio rispetto alla forza.