Esempio delle distensioni su PANCA PIANA ?
Poniamoci alcune domande!
Il momento esterno della forza alla spalla sul piano trasverso è costante o variabile?
Con quale relazione il momento esterno della forza si collega con quello interno?
I due momenti possono influenzarsi in maniera definibile?
Quale relazione ha l’esecuzione tecnica e il conseguente obbiettivo di allenamento con il momento della forza, con il momento d’inerzia e con quello angolare?
L’ampiezza della presa del bilanciere può cambiare l’obbiettivo di allenamento?
Tra bilanciere e manubri, quale è più adatto alla balistica e quale all’ipertrofia?
Su quale piano geometrico prevalente si muove il gomito?
Il momento della forza al gomito influenza quello alla spalla e viceversa?
Quale è la sinergia ottimale tra il momento angolare delle articolazioni scapolo-toracica e scapolo-omerale?
Come si posiziona il polso?
È meglio tenere i piedi in appoggio a terra o rialzati?
Il rachide aderente alla panca o no?
A quale livello si trova il piano medio di spostamento del bilanciere?
Sono coerenti più modalità esecutive, magari in funzione di differenti obbiettivi, o ne esiste una solamente?
Ci sarebbero tante altre utili e curiose domande ma, fermati qui e … intanto rispondi a tutte queste tenendo presente che parliamo di un esercizio talmente semplice da fare sorridere chiunque si occupi realmente di questa materia! Pensa ad esempio a chi si occupa di biomeccanica del salto con l’asta!
Le discussioni che alimentano i tavoli virtuali dimostrano che la vera conoscenza di questa materia è ben lontana da essere una realtà.
Curiosità? Esistono tre modalità esecutive corrette delle distensioni su panca piana, destinate ad altrettanti e diversi obbiettivi.
Dispiace deludere i puristi di una o dell’altra tecnica ma la realtà è questa!