Una migliore economia della corsa (p.e. un basso il consumo di ossigeno ad una determinata velocità) è correlata con una maggiore performance di corsa. C’è una variazione sostanziale nell’economia della corsa, anche nei runners di elite. Questa modificazione potrebbe essere dovuta all’accumulo e al riutilizzo dell’energia elastica da parte dei tendini. Usando un modello muscolo scheletrico semplice, è stato ipotizzato che la quantità di energia accumulata nei tendini durante un determinato movimento dipendono essenzialmente dal momento del braccio della “leva” piuttosto che dalle proprietà meccaniche del tendine, determinando l’aumento della quantità di energia accumulata dai tendini quando il momento del braccio risulta più corto. Supponendo un nesso tra riutilizzo dell’energia elastica e il costo generale metabolico della corsa, un momento ridotto può essere associato con una maggiore economia della corsa. Questa previsione è stata confermata sperimentalmente da un gruppo di 15 runners. È stato determinato tramite delle fotografie della caviglia il braccio del momento del tendine d’Achille, utilizzando dei punti di riferimento anatomici. L’economia della corsa è stata misurata come il tasso del consumo metabolico energetico durante una corsa sul treadmill a 16 km/h. E’ stata trovata una forte correlazione tra il braccio del tendine d’Achille e l’economia della corsa. Un minore momento del muscolo è stato correlato con un minore consumo metabolico di energia (r(2)=0.75, P<0.001). Scholz MN, Bobbert MF, van Soest AJ, Clark JR, van Heerden J. J Exp Biol. 2008