Ciclo Mestruale E Prestazioni Cognitive

Cognitivo

Ciclo Mestruale E Prestazioni Cognitive

Negli ultimi anni si è registrata una crescita incoraggiante della partecipazione femminile agli sport di squadra, riflessa da un aumento della copertura mediatica negli sport femminili, come nel calcio (UEFA, 2022). Tuttavia, è ancora necessaria una migliore comprensione della fisiologia femminile per fornire un supporto sanitario ottimale alle atlete, poiché finora solo il 6% della letteratura scientifica sullo sport si concentra su campioni di partecipanti costituiti da sole donne. Ad esempio, il possibile impatto del ciclo mestruale sulla salute delle atlete è stato di particolare interesse nella letteratura recente e richiede ancora molte indagini. La ricerca attuale indica che le atlete mestruate potrebbero essere maggiormente a rischio di lesioni muscoloscheletriche in relazione ai cambiamenti ormonali che avvengono durante il ciclo mestruale. Una parte del lavoro suggerisce anche che la cognizione spaziale potrebbe fluttuare in modo simile. I cambiamenti nella cognizione spaziale potrebbero, in teoria, essere un fattore di rischio per lesioni, soprattutto negli sport che si basano su azioni veloci ed esplosive e che richiedono la precisione al millesimo di secondo nelle interazioni con oggetti mobili nell’ambiente. Tuttavia, le teorie esistenti sulle cause dell’aumento del rischio di lesioni nelle donne con ciclo mestruale si concentrano in gran parte sui meccanismi biomeccanici, con scarsa considerazione dei possibili determinanti cognitivi. Le atlete spesso percepiscono che le loro prestazioni cambiano durante il loro ciclo, con peggiori prestazioni percepite riportate prevalentemente durante le fasi premestruali e mestruali. La ricerca oggettiva in questo campo è ancora scarsa e fornisce risultati variabili, con tendenze che dimostrano prestazioni migliori o peggiori in diverse fasi, a seconda della metrica misurata, ma nessuna prova conclusiva reale di un peggioramento a livello di gruppo per le prestazioni in una singola fase, e una forte enfasi sulle differenze inter e intra-individuali, dove alcune donne sono più fortemente colpite di altre. Nello studio di Ronca et al. (Neuropsychologia. 2024 May 16:108909. doi: 10.1016/j.neuropsychologia.2024.108909), l’obiettivo degli autori è stato quello di analizzare se donne mestruate mostrassero fluttuazioni nei processi cognitivi durante tutto il loro ciclo, utilizzando una nuova batteria di test cognitivi orientati allo sport, progettati per misurare alcuni dei processi mentali presumibilmente coinvolti in situazioni sportive. Un totale di 241 partecipanti (media: 28 ± 6 anni, maschi = 96; donne che avevano un ciclo regolare in modo naturale=105; donne, che utilizzavano contraccettivi=47). L’analisi di gruppo comprendente uomini e donne che utilizzavano contraccettivi è stata fatta per fornire un gruppo controllo. I soggetti hanno completato per due volte, a quattordici giorni di distanza, una batteria di test cognitivi online (comprendente parametri legati al tempo di reazione spaziale semplice, attenzione sostenuta e inibizione, percezione spaziale e rotazione in 3D, anticipazione temporale) e un questionario sull’umore e sui sintomi legati al ciclo. La fase del ciclo per le donne mestruate era basata su informazioni auto-riferite. Nel primo giorno del test, i partecipanti hanno completato il questionario online per fornire informazioni demografiche, partecipazione sportiva ed eventuale livello agonistico, uso di farmaci ormonali o contraccettivi e caratteristiche del ciclo (se di sesso femminile). Subito dopo, hanno completato i test. Questi sono stati seguiti da valutazione soggettive dell’umore e dei sintomi. Per valutare le competenze sportive, ai partecipanti è stato chiesto se avessero mai praticato regolarmente uno sport, di quale sport si trattava (ad esempio rugby, ciclismo, calcio) e fornito dettagli sulla loro partecipazione o sul livello competitivo (amatoriale o competitivo a livello di club, regionale o statale; non c’erano atleti di livello internazionali nel campione). Sono stati generati tre punteggi compositi: Errori, Tempo di reazione, Variabilità intra-individuale. I risultati hanno evidenziato che non si è riscontrato alcuna differenza nei tempi di reazione e nell’accuratezza tra maschi e femmine (che utilizzavano e non contraccettivi). Tuttavia, le analisi tra i soggetti dei rispettivi gruppi hanno rivelato che le donne con mestruazioni regolari hanno ottenuto risultati migliori durante le mestruazioni rispetto a qualsiasi altra fase, con tempi di reazione più rapidi (10 ms c.ca, p < .01), meno errori (p < .05) e una minore dispersione intra -variabilità individuale (p < .05). Al contrario, hanno mostrato tempi di reazione più lenti (10 ms c.ca, p < .01) e una minore anticipazione dei tempi (p < .01) nella fase luteale, e più errori nella fase ovulatoria prevista (p < .01). L’umore, i sintomi cognitivi e fisici auto-riferiti erano tutti peggiori durante le mestruazioni (p < 0,01) e una percentuale significativa di donne riteneva che i loro sintomi influenzassero negativamente le loro prestazioni cognitive durante le mestruazioni il giorno del test (il che era incongruente con le loro prestazioni effettive). Questi risultati suggeriscono che i processi visuospaziali e anticipatori possono fluttuare durante il ciclo mestruale, con prestazioni migliori durante la fase mestruale e prestazioni inferiori durante la fase luteale. Se questi risultati si estendessero alle associazioni tra prestazioni cognitive e fase mestruale-specifica ed incidenza di infortuni, potrebbero supportare una teoria cognitiva dei determinanti di rischio di infortuni in atlete sotto ciclo, aprendo l’opportunità di sviluppare strategie di prevenzione.