CONTESTO: Le donne con legamenti crociati anteriori ricostruiti, dopo aver effettuato la riabilitazione, utilizzano diverse strategie neuromuscolari durante rispetto a quelle non infortunate.
IPOTESI: nelle donne con i legamenti crociati anteriori ricostruiti l’atterraggio da un salto crea carichi elevati sul ginocchio e determina l’instabilità dinamica dell’articolazione, mentre le donne non infortunate hanno una meccanica stabile del ginocchio durante l’atterraggio.
DESIGN STUDIO: studio è stato condotto in un laboratorio.
METODI: Partecipano alla ricerca 15 donne non infortunate e 13 con legamenti crociati anteriori ricostruiti. Il protocollo prevede l’esecuzione di 5 prove di atterraggio su una gamba partendo da una pedana alta 40 cm e 2 prove di salti alto-basso di 20 centimetri. E’stata utilizzata l’analisi multivariata della varianza per confrontare la cinematica articolare dell’anca e del ginocchio, i loro momenti articolari, le forze di reazione al suolo, e per un confronto tra l?elettromiografia della gamba dominante nelle donne non infortunate e quella delle donne con il legamento crociato anteriore ricostruito.
RISULTATI: Non sono state trovate differenze statistiche significative tra i gruppi sul picco dell’anca e l’angolo dell’articolazione del ginocchio dopo la serie di salti dall’alto. Tra i due gruppi, sempre nello stesso esercizio, si sono evidenziate differenze statisticamente significative nelle attività neuromuscolare (P=.001) e nelle forze di taglio (P <.001). Tuttavia, durante i salti alto-basso, non sono state trovate differenze statisticamente significative (P>.05) tra i gruppi per il picco dell’anca, per l’angolo dell’articolazione del ginocchio, per il picco cinetico delle articolazioni e con il confronto dei risultati dell’elettromiografia. CONCLUSIONE: Le donne con legamenti crociati anteriori ricostruiti utilizzano delle strategie neuromuscolari che permettono di eseguire un salto simile a quello delle donne sane, ma evidenziano un momento articolare che potrebbe predisporle in futuro ad infortuni se dovessero partecipare a sport che richiedono salti e atterraggi.
Ortiz A, Olson S, Libby CL, Trudelle-Jackson E, Kwon YH, Etnyre B, Bartlett W. Am J Sports Med. 2008