SI ACCORCIA.
Si, è proprio così, e questa informazione è la chiave per la comprensione dell’allenamento per la forza esplosivo-reattiva, uno dei regimi di contrazione muscolare fondamentali nella maggioranza degli sport.
La fase eccentrica del movimento si è guadagnata nel tempo una serie di assurdi falsi miti che non sarà facile scardinare, neanche di fronte alle evidenze scientifiche.
Uno di questi è proprio la convinzione diffusa che il “muscolo” si allunga durante questa fase del movimento, fatto del quale si ha dimostrazione contraria da decenni fino a quella realizzata in vivo durante esercizi di salto verticale nel 2003 da uno storico gruppo di ricerca giapponese.
La base dell’equivoco la si trova già nella terminologia “muscolo” decisamente errata in questo contesto dove è necessario parlare di “complesso mio-tendineo”.
La somma delle curve tensione/lunghezza separate nel compartimento connettivale e in quello contrattile, costruisce una curva inequivocabile su quanto affermato nel titolo di questo breve post.
La biomeccanica dei regimi di contrazione spiega questi comportamenti ad un livello di interpretazione superiore, collegandoli brillantemente ai metodi di allenamento della forza esplosivo-reattiva.
L’argomento non è semplice e necessita di una profonda dissertazione scientifica seguita da dimostrazioni dal vivo che possano rispondere alle seguenti domande:
– nella fase eccentrica applichiamo più forza che in quella concentrica?
– Nella fase eccentrica abbiamo più forza o più possibilità di applicare forza?
– Quale/i variabili fondamentali influiscono sull’applicazione di forza nelle due fasi?
– Il differenziale è causa o effetto dell’allenamento?
– Quale orientamento metodologico può sintetizzare la scelta ottimale di allenamento?
La scienza dell’allenamento studiata da ELAV ritiene centrali queste questioni e le affronta nella sezione dedicata all’allenamento della forza condizionale del master sportivo.