Economia Della Camminata E Composizione Corporea

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Economia Della Camminata E Composizione Corporea

Camminare è una modalità di esercizio popolare. Per soggetti obesi, una maggiore massa corporea può aumentare il tasso metabolico in modo tale che il consumo di ossigeno durante l’esercizio (VO2), espresso in termini assoluti, non normalizzato alla massa corporea e a qualsiasi velocità di camminata, aumenta rispetto ad individui non obesi. Tuttavia, i dati pubblicati sull’influenza del grasso corporeo e dell’indice di massa corporea (BMI; kg/m2) sull’economia del cammino, espressi come tasso metabolico (W/kg) o costo energetico per distanza percorsa (Cw; J/kg/m), hanno portato a conclusioni divergenti. Un tasso metabolico netto più elevato durante camminata (W/kg misurato in piedi sottratto dal W/kg lordo) è stato riportato negli adulti con obesità, ed un Cw netto più elevato è stato riportato sia negli adolescenti che negli adulti con obesità. Questi studi hanno indicato che i W/kg o i J/kg/m netti erano più alti del 10%-45% negli individui con obesità. Inoltre, analisi di regressione precedentemente pubblicate indicavano che i W/kg netti durante camminata erano positivamente correlati alla percentuale di grasso corporeo negli adulti e alla massa corporea nelle donne. In contrasto con questi, altri studi hanno riportato che anche il W/kg netto, il Cw netto e il Cw lordo sono simili tra gli adulti con o senza obesità. Diversi fattori potrebbero potenzialmente spiegare i risultati contrastanti. Nel complesso, le dimensioni del campione erano relativamente piccole. A causa della grande variabilità individuale nel costo energetico del cammino e dell’ampio intervallo del Cw netto medio (da 1,71 a 2,45 J/kg/m) riportato in letteratura, un campione di piccole dimensioni potrebbe complicare l’interpretazione e il confronto dei risultati e limitare la possibilità generalizzazione dei risultati. Inoltre, non tutti gli studi hanno confermato se si era raggiunto il VO2 in stato stazionario durante le prove di cammino. Intensità di esercizio tollerabili anche leggermente al di sopra della soglia del lattato possono suscitare una componente lenta del VO2, che ritarda il raggiungimento dello stato stazionario e avrebbe l’effetto di aumentare il Cw calcolato. Poiché gli individui obesi hanno un consumo massimo di ossigeno relativo inferiore (VO2max), l’esercizio ad una velocità di camminata fissa provoca una percentuale più elevata del loro VO2max che, se superiore alla soglia del lattato, potrebbe evocare una componente lenta di VO2 che comporterebbe un Cw più elevato. Nello studio di Tucker et al. (Physiol Rep. 2024 May;12(10): e16023. doi: 10.14814/phy2.16023), gli autori hanno determinato se il grasso corporeo (massa grassa totale o percentuale) e il BMI influenzavano il Cw netto e lordo durante una camminata ad intensità moderata (1,34 m/s) in un ampio campione di soggetti maschi e femmine con un’ampia gamma di percentuali di grasso corporeo e BMI, utilizzando i dati sulla spesa energetica come essere in stato stazionario. Sono stati selezionati un totale di 205 adulti (115 donne), non fumatori, di età compresa tra 18 e 81 anni (intervallo percentuale di grasso corporeo = 3,0%-52,8%; intervallo BMI = 17,5-43,2 kg/m^2). Ai partecipanti è stato chiesto di consumare nient’altro che acqua tre ore immediatamente prima di arrivare al laboratorio. È stata misurata l’altezza con uno stadiometro montato a parete; il peso corporeo, la percentuale di grasso corporeo, la massa grassa e la massa magra (FFM) sono stati determinati utilizzando un pletismografo a spostamento d’aria calibrato I soggetti hanno camminato su un tapis roulant ad una velocità di 1,34 m/s per 8 min (5 km/h, la velocità di camminata selezionata è molto vicina a quella associata al costo energetico minimo per distanza negli adulti con e senza obesità e negli anziani). Ai partecipanti non era consentito tenersi ai corrimano. La ventilazione polmonare e lo scambio gassoso sono stati misurati respiro per respiro ininterrottamente, a riposo in piedi e durante l’attività fisica. La produzione di V O2 e di anidride carbonica (VCO2) durante gli ultimi 5 minuti della camminata e gli ultimi 2 minuti a riposo in piedi sono stati utilizzati per calcolare il tasso metabolico lordo e netto (W/kg). Il costo energetico lordo e netto per metro (Cw; J/kg/m) è stato calcolato dividendo il corrispondente tasso metabolico (W/kg) per la velocità di camminata (1,34 m/s). I risultati hanno evidenziato che Il Cw netto non era correlato alla percentuale di grasso corporeo, alla massa grassa o al BMI (tutti R2<=0,011). Inoltre, il Cw netto medio era simile per sesso (maschio: 2,19 ± 0,30 J/kg/m; femmina: 2,24 ± 0,37 J/kg/m, p = 0,35) e tra le categorie di BMI (peso normale: 2,23 ± 0,36 J/kg /m; sovrappeso: 2,18 ± 0,33 J/kg/m; obeso: 2,26 ± 0,31, p = 0,54). Cw lordo e il tasso metabolico in piedi (SMR, Standing Metabolic Rate) erano inversamente associati alla percentuale di grasso corporeo, massa grassa e BMI. Al contrario, l’SMR non era correlato alla FFM. La relazione inversa tra SMR e Cw lordo sia con la percentuale di grasso corporeo che con il BMI, spiega perché il Cw netto non è correlato al grasso corporeo e al BMI (ovvero, un Cw lordo inferiore è compensato da una correzione minore per l’SMR) In conclusione, il Cw netto non è influenzato dalla percentuale di grasso corporeo, dal grasso corporeo totale e dal BMI e non differisce in base al sesso. Il fatto che il grasso corporeo e il BMI non siano correlati al Cw netto suggerisce che l’efficienza del lavoro muscolare sia simile in soggetti con e senza obesità.