Anche se è ben documentato che le persone che soffrono di diabete di tipo 2 traggono beneficio dall’attività fisica, solo una piccola parte di esse la pratica. Attualmente le conoscenze riguardo alle capacità metaboliche dell’allenamento vibratorio sono scarse. Nel presente studio viene messo a confronto l’esercizio vibratorio con l’esercizio tradizionale di forza (ST), ed entrambi confrontati con un gruppo di controllo che eseguiva esclusivamente esercizi di flessibilità, al fine di valutare la loro influenza sul controllo glicemico nei pazienti con diabete di tipo 2. Quaranta soggetti affetti da diabete di tipo 2 hanno partecipato allo studio. La concentrazione di glucosio a digiuno, l’intolleranza al glucosio (OGTT), l’emoglobina Alc (HbAlc), la massima forza isometrica del muscolo quadricipite e la capacità di resistenza, sono stati valutati all’inizio e a seguito di un periodo di 12 settimane di allenamento. Ogni settimana era composta da tre sedute di allenamento alla settimana per un totale di 36 sedute. RISULTATI: La concentrazione di glucosio a digiuno è rimasta invariata dopo il periodo di allenamento in entrambi i gruppi VE e ST. La zona sotto la curva e la massima concentrazione di glucosio rilevata con il test OGTT sono risultate ridotte in entrambi i gruppi VE e ST. I valori di HbAcl tendono ad abbassarsi all’inizio del protocollo per il gruppo VE mentre aumentano negli altri due gruppi. CONCLUSIONI: I dati suggeriscono che l’allenamento con vibrazioni meccaniche può essere un efficiente e veloce strumento per il controllo glicemico dei pazienti con diabete di tipo 2. Baum K et al. Int J Med Sci. 2007