Esercizio Fisico E Pressione Sanguigna

Ipertensione

Esercizio Fisico E Pressione Sanguigna

L’ipertensione arteriosa è un importante fattore di rischio modificabile per morbilità e mortalità. Sebbene nelle linee guida esistano differenze nei valori limite diagnostici, una pressione arteriosa superiore ai livelli ottimali è linearmente associata ad un aumento del rischio di malattie cardiovascolari. La terapia medica è un mezzo efficace per ridurre la pressione sanguigna; tuttavia, la scarsa aderenza, gli effetti collaterali avversi e la spesa economica rappresentano limitazioni importanti. Pertanto, sono importanti eventuali approcci non farmacologici. L’esercizio fisico ha effetti benefici decisivi sulla salute cardiovascolare. Analisi precedenti hanno riportato riduzioni significative della pressione arteriosa sistolica e diastolica (PAS e PAD) derivanti da diverse modalità di esercizio. Sulla base di lavori precedenti, l’allenamento con esercizio aerobico tradizionale (AET) rimane l’approccio all’esercizio principalmente raccomandato per la gestione del riposo pressione arteriosa a riposo. Tuttavia, le attuali raccomandazioni delle linee guida riguardo l’esercizio fisico sono in gran parte basate su vecchi dati, con recenti indagini che dimostrano un crescente interesse per nuove modalità di esercizio. Nello studio di Edwards et al. (Br J Sports Med. 2023 Oct;57(20):1317-1326. doi: 10.1136/bjsports-2022-106503), gli autori hanno svolto una revisione sistematica e metanalisi a rete di studi randomizzati e controllati sugli effetti di diverse modalità di esercizio fisico sulla PAS e sulla PAD a riposo. Sono stati selezionati studi randomizzati controllati pubblicati tra il 1990 e febbraio 2023, che riportavano riduzioni della pressione arteriosa sistolica e/o della pressione arteriosa diastolica a seguito di un protocollo di allenamento di maggiore uguale a 2 settimane. Nell’analisi finale sono stati infine inclusi 270 studi randomizzati e controllati, con un campione aggregato di 15827 partecipanti. Le modalità di esercizio sono state suddivise in: “allenamento aerobico tradizionale” (AET), “allenamento contro resistenza dinamica” (RT), “allenamento combinato” (CT), “allenamento ad intervalli ad alta intensità” (HIIT) e “allenamento isometrico” (IET). Ciascuna categoria è stata poi ulteriormente esplorata per sottogruppi, consentendo un’analisi sulla camminata, corsa e ciclismo come sottogruppi del AET, allenamento ad intervalli di sprint (SIT) e allenamento ad intervalli aerobici (AIT) come sottogruppi del HIIT e presa isometrica (IHG), estensione isometrica dell’arto inferiore (ILE) e squat isometrico al muro (IWS) come sottogruppi del IET. I programmi IET utilizzano comunemente protocolli di contrazioni di 4×2 min, separate da intervalli di recupero di 1-4 min, eseguiti tre volte a settimana. L’IHG viene spesso prescritto al 30% della contrazione volontaria massima, mentre i protocolli IWS e ILE vengono generalmente eseguiti al 95% della frequenza cardiaca di picco raggiunta durante un test da sforzo isometrico incrementale massimale effettuato in laboratorio: il test isometrico incrementale dello squat al muro richiedeva di eseguire l’esercizio in fasi di intensità crescente, determinata manipolando l’angolo dell’articolazione del ginocchio; la prima fase è iniziata a 135° di flessione del ginocchio e ai partecipanti è stato chiesto di mantenere questa posizione per 2 min. La frequenza cardiaca e la pressione sanguigna sono state registrate continuamente durante i 2 min. In diverse occasioni temporalmente separate, l’angolo dell’articolazione del ginocchio è stato ridotto di 10°. L’angolo veniva diminuito finché il soggetto non raggiungeva l’angolo finale di 95° o non riusciva più a mantenere l’angolo dell’articolazione del ginocchio entro 5° dal valore target (affaticamento volitivo). Sulla base dei dati, l’angolo dell’articolazione del ginocchio è stato tracciato rispetto alla frequenza cardiaca media per gli ultimi 30 sec di ciascuna fase incrementale. L’IWS può anche essere prescritto utilizzando uno squat al muro auto selezionato, con un angolo dell’articolazione del ginocchio che generi un tasso di sforzo percepito (RPE) di 3,5-4,5/10 per la prima prova; RPE 5-6/10 per la seconda; RPE di 6,5-7,5/10 la terza e RPE di 8-9/10 per la quarta. In questa revisione, l’HIIT è definito come “brevi periodi di esercizio ad alta intensità separati da brevi periodi di recupero ad un’intensità inferiore”. Come sottogruppi del HIIT, il SIT è stato definito come un protocollo massimale a basso volume, mentre l’allenamento aerobico ad intervalli AIT consisteva in protocolli di 4×4 min di intensità inferiore. Per le modalità di esercizio rispetto al gruppo di controllo, le analisi a coppie hanno dimostrato riduzioni significative della pressione sistolica e della pressione diastolica a riposo dopo allenamento con esercizio aerobico (-4,49/-2,53 mm Hg, p<0,001), allenamento contro resistenza dinamica (-4,55/-3,04 mm Hg, p<0,001), allenamento combinato (-6,04/- 2,54 mm Hg, p<0,001), allenamento ad intervalli ad alta intensità (-4,08/-2,50 mm Hg, p<0,001) e allenamento con esercizi isometrici (-8,24/-4,00 mm Hg, p<0,001). Mentre tutte le modalità di esercizio hanno dimostrato riduzioni statisticamente significative della pressione sistolica nei gruppi con pressione arteriosa normale, tutte le riduzioni erano sostanzialmente maggiori nei soggetti con ipertensione. Come mostrato nella metanalisi a rete, l’ordine di efficacia per la SBP era: allenamento con esercizi isometrici, allenamento combinato, allenamento contro resistenza dinamica, allenamento aerobico e allenamento ad intervalli ad alta intensità. Ulteriore analisi hanno rivelato lo squat isometrico al muro e la corsa come le sotto modalità più efficaci per ridurre la pressione sistolica. Concludendo, l’allenamento aerobico, l’allenamento contro resistenza dinamica, l’allenamento combinato, l’allenamento ad intervalli ad alta intensità e l’allenamento isometrico sono tutti significativamente efficaci nel ridurre la pressione sistolica e la pressione diastolica a riposo. In confronto, l’allenamento isometrico rimane la modalità più efficace. I risultati di questa analisi dovrebbero aggiornare le future raccomandazioni per quanto riguarda le linee guida.

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