I tutori per il polso sono comunemente prescritti per limitare il movimento del polso e per fornire un sostegno durante i periodi di inattività e la notte ma sono spesso utilizzati anche sul posto di lavoro. In teoria, l’immobilizzazione del polso riduce l’attività dei muscoli estensori attraverso una stabilizzazione dell’articolazione e riduce il bisogno di co-contrazione per il mantenimento della postura. Alla ricerca hanno partecipato dieci volontari sani che hanno svolto 24 serie da 10 s di presa con la mano ad un dinamometro. Sono stati registrati i dati elettromiografici dei muscoli dell’avambraccio. Le prove sono state randomizzate tra chi le ha svolte con il tutore e chi le ha eseguite senza, con tre diverse posizioni del polso (30 gradi di flessione, neutrale, 30 gradi di estensione) e 4 diverse tensioni di presa. Sono stati costruiti dei tutori su misura in Plexiglas e sono stati posizionati sul dorso della mano e sul polso. È stato notato che quando veniva semplicemente tenuto in mano il dinamometro, l’uso del tutore ha portato una piccola (<1% MVE) ma significativa riduzione dell’attività di contrazione per tutti i muscoli estensori e flessori radiali del carpo (tutte le attività <4% al massimo). Con la forza massima, l’attività dei muscoli estensori è diminuita in maniera significativa con il tutore del 7,9-23,9% MVE. Questi dati indicano che il tutore a basse e moderate forze di prese è in grado di supportare il polso nell’azione contro i carichi esterni, ma appare controproducente quando si devono eseguire degli sforzi massimali. Il tutore dovrebbe essere quindi limitato ai periodi notturni e non utilizzato quando sono previsti degli sforzi intensi. Domizio JD, Mogk JP, Keir PJ. J Appl Biomech. 2008