Golf: Velocita Della Mazza E Prestazioni Muscolari

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Golf: Velocita Della Mazza E Prestazioni Muscolari

Nelle competizioni di golf, aumentare la distanza percorsa dalla palla in uno swing può aiutare effettivamente a migliorare i punteggi. Sebbene vari fattori siano associati alla distanza percorsa, la velocità della testa della mazza (CHS, clubhead speed) all’impatto con la pallina ha un’influenza significativa. L’utilità dell’allenamento contro resistenza per migliorare questo parametro è diventata recentemente evidente ed è, quindi, stata implementata da molti golfisti. In uno studio sulla CHS, è stato riportato che il 1RM nello squat (SQ), l’altezza e la potenza di picco in un salto con contromovimento (CMJ), correlavano positivamente con la CHS. È interessante notare che, tra queste misurazioni, lo sforzo muscolare associato all’estensione nelle tre articolazioni degli arti inferiori (caviglia, ginocchio e anca) e del tronco è considerevolmente elevato. Queste osservazioni indicano che il SQ e il CMJ sono misurazioni utili dell’efficienza fisica correlata alla CHS. D’altra parte, la misurazione dell’1RM di un SQ richiede che il soggetto conosca bene la tecnica dell’esercizio, oltre a risultare potenzialmente pericoloso visti i carichi utilizzati. Oltre agli esercizi di SQ e CMJ, l’esercizio di lancio all’indietro di una palla medica sopra la testa (BOMB, backward overhead medicine ball), viene utilizzato per misurare la forza di estensione degli arti inferiori e del tronco. In questo esercizio, una palla medica viene lanciata indietro sopra la testa e viene misurata la distanza del lancio. La prestazione è correlata positivamente con l’altezza di salto e la potenza di picco del CMJ. Inoltre, secondo quanto riferito, la distanza del lancio è anche correlata positivamente con il momento di picco dell’estensione isocinetica del tronco, e la forza o potenza dei muscoli estensori del tronco contribuisce maggiormente alle prestazioni di lancio nel BOMB che nel CMJ. Queste indicazioni suggeriscono che l’esercizio BOMB possa essere un utile elemento di misurazione che riflette in gran parte la forza dei muscoli estensori degli arti inferiori e del tronco. Tuttavia, ad oggi non esiste alcun studio che indaghi la relazione tra il CHS e l’esercizio BOMB. Nello studio di Suhara et al. (J Strength Cond Res. 2023 Apr 1;37(4):859-865. doi: 10.1519/JSC.0000000000004345), gli autori hanno voluto analizzare la relazione tra la CHS e la potenza esplosiva e forza muscolare dei muscoli dell’anca e del tronco in golfisti d’élite. I soggetti (totale 28, 50% maschi), selezionati dal Japan Amateur Golf Ranking, sono membri della squadra nazionale maschile e femminile (golfisti non professionisti d’élite: età maschile: 19,6±1,9 anni, handicap maschile: 4,4±0,9, età femminile: 17,7±1,4 anni e handicap femminile: 6,2±0,7). La CHS è stata identificata come variabile dipendente e lo sforzo muscolare di estensione/flessione dell’anca e rotazione del tronco, entrambi misurate come momento di picco isocinetico ad una velocità angolare di 60 e 180°/s, CMJ (altezza del salto, potenza di picco) e distanza di lancio nel BOMB sono stati definite come variabili indipendenti. In particolare, per l’esercizio BOMB, sono state utilizzate una palla medica da 4 kg per i giocatori e una da 3 kg per le giocatrici. La palla era afferrata con il palmo delle mani e lanciata all’indietro sopra la testa con tutta la forza, ed è stata misurata la distanza di ciascun lancio (m). Ai soggetti è stato ricordato di non calpestare la linea che definiva la posizione dei loro piedi durante i lanci, ma è stato loro consentito di oltrepassarla dopo che la palla era stata rilasciata. Sono state eseguite due lanci ed è stato utilizzato il valore più alto. Per misurare la CHS è stato utilizzato uno strumento di misurazione radar Doppler. I soggetti hanno effettuato un tiro verso la rete ad una distanza di 7 m con il driver che utilizzano normalmente. La CHS (miglia orarie) al momento del colpo della pallina è stato misurata utilizzando un radar Doppler. Sono state colpite sette palline ed è stato utilizzato il valore più alto misurato della CHS. Per misurare i momenti concentrici isocinetici flessorio ed estensorio dell’anca destra e sinistra e il momento concentrico isocinetico rotatorio del tronco destro e sinistro, è stato utilizzato un sistema di misurazione della forza muscolare isocinetica. I momenti di estensione e flessione dell’anca sono stati misurati in posizione supina e l’ampiezza di movimento è stato definito come la distanza dalla posizione di massima flessione dell’anca al punto in cui la coscia toccava la superficie del sedile. Il momento di rotazione del busto è stato misurato in posizione seduta e l’ampiezza di movimento è stato definita come l’ampiezza massima di rotazione destra e sinistra del busto mentre il bacino rimaneva fisso sul sedile. Il movimento di estensione/flessione e rotazione sono stati eseguiti per tre volte ininterrottamente ad una velocità angolare di 180°/s e, dopo un periodo di recupero di 30 s tra le serie, ad una velocità angolare di 60°/s. È stato utilizzato il momento di picco (Nm) esercitato all’interno dell’ampiezza di movimento. È stata condotta un’analisi di correlazione tra ciascuna misurazione e la CHS (p<0,05). I risultati hanno evidenziato che il momento di picco dell’estensione dell’anca destra ad una velocità angolare di 180°/s (maschio, r=0,67; femmina, r=0,61), il picco di potenza nel CMJ (maschio: r=0,63, femmina: r=0,75), e la distanza di lancio nell’esercizio BOMB (maschio, r= 0,6; femmina, 0,6) erano correlati positivamente con la CHS sia nei golfisti maschi che nelle femmine. Questi risultati suggeriscono che la forza estensoria degli arti inferiori e del tronco, centrata sull’articolazione dell’anca sul piano sagittale, risulta importante per l’efficienza fisica e per le misure della forza muscolare correlata alla CHS. Al contrario, la forza dei muscoli rotatori del tronco e la CHS non erano correlate, suggerendo che questa forza potrebbe non essere attivamente coinvolta nella CHS.
(In uno studio che ha analizzato la funzione degli arti inferiori nello swing nel golf da una prospettiva biomeccanica, i ricercatori hanno scoperto che la gamba guida, piede sinistro di un giocatore destrorso, e la gamba posteriore, piede destro di un giocatore destrorso, funzionavano in modo diverso. L’aumento del momento estensorio dell’anca dell’arto posteriore posteriore e di quello flessorio dell’anca di quello anteriore anteriore, hanno contribuito a migliorare la velocità di rotazione pelvica, che ha influenzato la velocità di rotazione del tronco nello swing, influenzando a sua volta la CHS).