I portatori di una delle due varianti di uno specifico gene hanno più probabilità di essere golosi di sostanze zuccherine rispetto alla norma, pur essendo tendenzialmente più magri. È il risultato emerso in uno studio su migliaia di persone che getta una luce sulle basi biologiche della preferenza per alcune forme di ricompensa, come il consumo di dolci, alcool o tabacco.
Un gruppo internazionale ha analizzato i geni di oltre 6500 cittadini danesi che hanno partecipato a un grande studio sulle malattie cardiache. Hanno così scoperto che coloro che possedevano una di due particolari varianti del gene FGF21 avevano il 20 per cento in più di probabilità di preferire e cercare sostanze zuccherine. FGF21 fornisce le istruzioni per la sintesi di un ormone con lo stesso nome che è associato alla regolazione dell’assunzione di cibo nei roditori e nei primati non umani. Tuttavia, questo nuovo lavoro indica che FGF21 può modulare alcuni appetiti anche negli esseri umani e che il fegato – l’organo che secerne l’ormone FGF21 e controlla la resistenza all’insulina – può svolgere nella gestione degli spuntini un ruolo più importante di quanto ritenuto finora, poiché produce questo ormone e comunica con il cervello.
Per indagare su un possibile collegamento tra FGF21 e preferenze alimentari, i ricercatori hanno esaminato migliaia di rapporti sulle preferenze dietetiche dei volontari, oltre ai loro valori di colesterolo e di zucchero nel sangue. Il gruppo ha anche analizzato i geni FGF21 dei partecipanti, e ha scoperto che i soggetti che riferivano di avere una forte propensione allo zucchero e ne consumavano di più avevano una maggiore probabilità di possedere una delle due specifiche varianti di FGF21. Gli stessi alleli, varianti geniche, di FGF21 sono stati anche associati a un aumento del consumo di altre sostanze problematiche: i ricercatori hanno trovato anche un più debole legame tra queste varianti del gene e una maggiore attitudine al fumo di sigaretta e al consumo di alcool. Un’area del cervello chiamata nucleus accumbens è considerata l’epicentro dei meccanismi di ricompensa, desiderio e dipendenza ed è possibile che la voglia di zucchero e di queste altre sostanze possano convergere in questa regione
Anche se gli esperti di nutrizione avevano già identificato altri fattori interni che aiutano a controllare la nostra voglia di cibo, alcuni elementi che mediano questo processo e trasmettono segnali sulla sazietà di saccarosio sono rimasti misteriosi. Ora sembra che FGF21, come la leptina – un altro ormone che regola l’appetito – possa sopprimere la risposta neurale alle ricompense, per quanto riguarda sia la loro ricerca sia il loro ottenimento.
Scientific American-2 maggio 2017. Matthew Gillum (Novo Nordisk Foundation Center for Basic Metabolic Research dell’Università di Copenaghen); David Ludwig (Boston Children’s Hospital).