Lo scopo di questo studio è stato quello di: (1) determinare direttamente il costo energetico della corsa navetta (C (Sh)) e (2) confrontarla con i valori indirettamente stimati dai dati cinematici. C (Sh) su distanze di ?10 o ? 20 m è stato determinato in 65 soggetti (gruppo 1) dalle misure di scambio gassoso in oltre 155 prove, o indirettamente stimato su 10 soggetti (gruppo 2) dalla evoluzione temporale della velocità come segue. (1) Il costo per accelerare da zero alla velocità di picco è stato stimato, ipotizzando un rendimento del 25% e aggiunto a quello per velocità costante, come ottenuto nei soggetti del gruppo 1. 2) Dal momento che (i) una corsa accelerata su di un terreno in piano è equivalente a correre in salita a velocità costante, su un pendio il cui valore è dato dal valore dell’accelerazione in avanti (di Prampero et al. In J Exp Biol 208:2809-2816, 2005), e (ii) il costo energetico della corsa in salita è noto, C (Sh) è stato ottenuto dall?andamento temporale dell’accelerazione. C (Sh) aumenta con la velocità media, in qualsiasi data velocità significativamente maggiore per le distanze più brevi, ad esempio, a ? 4 m / s oltre 10 m, è stato pari a ? 14 J / (kg m), cioè, 3,5 volte più grande di quello a velocità costante. I due metodi indiretti portavano ad risultati non significativamente diversi dal C (Sh) più lungo (? 20 m), ma lo sottovalutavano sulle distanze più brevi (? 10 m). Dai risultati ottenuti, C (Sh) oltre ? 20 m può essere ottenuto con sufficiente precisione tramite misure reali della velocità di picco, quindi, semplificando notevolmente la procedura sperimentale. I dati così ottenuti possono quindi essere utilizzati per valutare lo stato atletico di qualsiasi soggetto, nonché per pianificare le strategie di allenamento.
Buglione A, di Prampero PE. The energy cost of shuttle running. European journal of applied physiology; 2013, Jan 9