Il Nuovo Piano Alimentare Mondiale Sostenibile

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Il Nuovo Piano Alimentare Mondiale Sostenibile

In una visione innovativa dello stile alimentare della popolazione è necessario prendere in considerazione non solo ciò che può garantirne la salute ma anche la sostenibilità per il futuro.
Nel 2050 si prevede una popolazione mondiale attorno ai 10 miliardi di persone e la mancanza di progetti di sostenibilità comporterebbe l’impossibilità di sostenere una tale quantità di bocche da sfamare.
Secondo molti ricercatori, una nuova dieta radicale potrebbe avere il potenziale per migliorare la salute pubblica, salvare innumerevoli vite e proteggere il nostro pianeta per le generazioni future.
Mentre la popolazione mondiale continua a crescere, gli esperti avvertono da anni che è urgente una trasformazione radicale del sistema alimentare globale. In caso contrario, potremmo non rispettare mai l’accordo sul clima di Parigi o gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, ma soprattutto non sostenere le richieste causando l’implosione del nostro modello attuale.
La produzione alimentare globale minaccia la stabilità del clima e la resilienza degli ecosistemi costituendo il principale fattore di degrado ambientale con effetti potenzialmente catastrofici.
In un progetto di “The Lancet” sono stati riuniti 38 scienziati da tutto il mondo per stilare le nuove linee guida del modello alimentare necessario al raggiungimento del doppio obbiettivo salute/sostenibilità.

Food in the Anthropocene: the EAT–Lancet Commission on healthy diets from sustainable food systems. Willett W, et al. Lancet. 2019 Jan 16.

La buona notizia è che non ci saranno particolari cambiamenti rispetto all’attuale tipo di cibo, la cattiva notizia (almeno per chi ha diverse abitudini od opinioni) riguarda invece la sua distribuzione quantitativa.
Il consumo complessivo di frutta, verdura, noci e legumi dovrà raddoppiare e il consumo di alimenti come carne rossa e zucchero dovrà  essere ridotto di oltre il 50 per cento. Ad esempio, si potrà ancora gustare carne rossa, ma solo una volta al mese o giù di lì. Il pesce e il pollo una volta ogni pochi giorni. Per il resto, noci e legumi dovrebbero assorbire il fabbisogno proteico rimanente.
Il modello potrebbe ridurre le emissioni dell’80% da oggi al 2050 e questi cambiamenti non solo salvaguarderanno il nostro ambiente, ma preverranno circa 11 milioni di morti all’anno, che rappresentano quasi un quarto di tutti i decessi tra gli adulti.
Però, non tutti sono completamente d’accordo e certamente possono essere necessari specifici adattamenti in caso di intenso esercizio fisico.
Mettere in pratica questa strategia è però solo apparentemente semplice. La pianificazione della dieta richiede una intelligente combinazione, adattamento e rotazione dei cibi per raggiungere facilmente tutti gli obbiettivi delle linee guida generali.