La maggior parte degli Autori concorda sulla possibilità di definire 4 specifiche fasi all’interno del processo di recupero funzionale propedeutico al ritorno allo sport.
Ciascuna fase è armonizzata con gli elementi che caratterizzano le fasi biologiche del processo di guarigione.
Le fasi 1 e 2 prevedono un intervento di tipo sanitario (medico-fisioterapico).
La fase 3 rappresenta l’anello di congiunzione tra riabilitazione e performance fisica-atletica-sportiva.
E’ in questa fase che lo staff sanitario ed il professionista delle scienze motorie dovrebbero elaborare ed erogare un intervento coordinato e sinergico di rieducazione funzionale e pre-atletizzazione che “accompagni” l’atleta verso il ritorno allo Sport.
La fase 4 rappresenta la conclusione del processo. La tappa in cui il professionista delle scienze motorie, sempre in sinergia con lo staff sanitario, si relaziona ed interagisce con lo staff tecnico ed il preparatore atletico nel processo di condizionamento ed atletizzazione, che rappresenta il presupposto fondamentale per poter tornare all’attività sportiva agonistica di alto profilo.
Per raggiungere gli specifici obiettivi motori-funzionali, caratterizzanti le fasi d’intervento del professionista delle scienze motorie, è necessario che egli selezioni i mezzi di lavoro per raggiungere i singoli obiettivi e definisca i metodi con cui comporli.
In questo senso, in relazione a quanto esposto precedentemente, è fondamentale un cambio di paradigma: è necessario far evolvere il concetto di protocollo, inteso come un insieme “rigido” di esercizi standardizzati in maniera aprioristica, utilizzando un approccio meccanicistico, verso una proposta motoria individualizzata, caratterizzata da una selezione di esperienze motorie plastiche ed adattabili ad elevata valenza qualitativa, individuate attraverso un approccio integrato.
La proposta motoria individualizzata dovrebbe essere elaborata sulla base di una specifica progressione che, partendo da esercizi finalizzati al recupero di un’ adeguata consapevolezza senso-percettiva, transitando per esperienze di controllo motorio “analitico” (distrettuale, segmentale), approdi ad esperienze di controllo motorio “integrato” (inter-segmentale, con l’™intervento di catene cinetiche integrate), per evolvere, infine, verso esercitazioni più complesse di adattamento motorio.