Lo scopo di questo studio è stato quello di confrontare i pattern di produzione di forza e la cinematica del centro di massa durante dei salti verticali massimali, confrontando i risultati ottenuti da atleti di potenza, body builders e soggetti fisicamente attivi. Alla ricerca hanno partecipato ventisette maschi sani sani (età: 24,5 + / – 4,3 anni, altezza: 178,7 + / – 15,2 cm, e peso: 81,9 + / – 12,7 kg), con diverse esperienze di allenamento. Sono stati suddivisi in tre gruppi: atleti di velocità su pista con esperienza internazionale (PT, n=10), body builder amatoriali (BB, n=7) con almeno due anni di esperienza e soggetti fisicamente attivi (PA, n=10). I soggetti hanno eseguito una ripetizione massimale (1RM) alla leg press e 5 salti con il contro movimento senza ricevere alcuna indicazione riguardo la tecnica di salto. Il gruppo PT ha mostrato risultati significativamente maggiori (p <0.05), nell’altezza di salto, rispetto ai gruppi BB e PA (0,40 + / – 0,05, 0,31 + / – 0,04 e 0,30 + / – 0,05). Le differenze nell’altezza di salto non sono state prodotte da un maggiore tasso di sviluppo della forza (RDF) e da un minore spostamento del centro di massa (CM). Invece, il gruppo PT ha avuto una maggiore escursione del CM, rispetto agli altri gruppi. E’ stata notata una correlazione significativa, nei gruppi PT e BB, tra l’altezza di salto e i valori della 1RM (rispettivamente, r = 0,93 e r = 0,89, p <0,05). In conclusione, la forza massima sembra essere importante per l’altezza di salto, ma l’RFD non sembra avere un ruolo rilevante in questo tipo di performance. I salti con elevati RDF devono essere eseguiti durante l’allenamento di quelle discipline che prevedono un vincolo temporale per l’applicazione della forza. Ugrinowitsch C, Tricoli V, Rodacki AL, Batista M, Ricard MD. J Strength Cond Res. 2007