CONTESTO E FINALITÀ: Precedenti studi hanno dimostrato un aumento della pronazione del piede con l’aumento del chilometraggio settimanale nei corridori. Le calzature sono state progettate per controllare l’eccessivo movimento del piede, ma la loro efficacia clinica, specialmente in termini di analisi podografica, non è stata ancora analizzata in maniera approfondita. Lo scopo di questo studio è stato quello di analizzare i cambiamenti delle forze presenti sul plantare durante la corsa con scarpe che controllano il movimento, e di comparare le misurazioni podografiche ottenute con 2 diversi tipi di calzature (quelle con controllo motorio e quelle tradizionali) all’inizio e alla fine di una sessione di corsa di 1,5 km. SOGGETTI: Allo studio hanno partecipato venticinque corridori amatoriali che avevano un anglo di pronazione del piede maggiore o uguale a 6°. METODI: E’ stato inserito un sensore nella soletta sella scarpa che ha permesso di registrare le forze presenti sul plantare prima e dopo la corsa (1,5 km) nelle due differenti condizioni. RISULTATI: Nelle scarpe con il controllo del movimento non ci sono state variazione di grandezza e di distribuzione di forza sul plantare, sia prima che dopo la corsa di 1,5 km. Con le scarpe tradizionali, tuttavia, si è registrato un aumento del picco di forza, verso la parte finale della corsa, nella zona mediale centrale del piede (364-418 N, il 15% di aumento), e della prima testa metatarsale (524-565 N, 8% di aumento). DISCUSSIONE E CONCLUSIONE: La forza plantare sulle strutture mediali centrali del piede aumenta con il chilometraggio in corridori con calzature tradizionali mentre resta invariato in quelle che usano scarpe con il controllo del movimento. Questa scoperta fornisce indicazioni utili per la prevenzione degli infortuni dei corridori che hanno 6 o più gradi di pronazione del piede. Cheung RT, Ng GY. Phys Ther. 2008