Il “microbiota umano”, chiamato in maniera non del tutto corretta anche “flora batterica intestinale”, è l’insieme di micro-organismi simbiontici che convivono con il sistema digerente umano senza danneggiarlo. Per essere più precisi, essendo in simbiosi, il microbiota ospitato dall’uomo vive in rapporto di equilibrio con esso svolgendo varie funzioni di elevata utilità in cambio di materiale indigerito per il sostentamento dei propri batteri.
L’equilibrio ottimale tra ospite e ospitato (simbionte) chiamato eubiosi, si contrappone alla condizione di disbiosi che ne intende una sua alterata condizione.
Il microbiota umano contiene 200 trilioni di batteri per un peso di oltre 1kg, con un numero totale di geni (microbioma) stimato in oltre 100 volte quelli dei geni del genoma umano. Alcuni ricercatori affermano che il microbiota dovrebbe essere considerato come un organo vero e proprio.
Alla nascita il nostro tratto digerente è completamente sterile e viene colonizzato immediatamente e progressivamente dai micro-organismi con cui viene in contatto: quelli diretti materni, quelli dell’allattamento, dall’ambiente e dai cibi ingeriti.
In realtà la ricerca scientifica ha già documentato quanto il microbiota intestinale sia fortemente influenzato dall’esercizio fisico vigoroso dimostrandone le differenze di composizione tra atleti professionisti e soggetti sedentari.
Gli atleti dimostrano di avere maggiore diversità di microrganismi intestinali, migliori profili nella biosintesi degli aminoacidi e nel metabolismo glucidico, incremento della produzione di metaboliti fecali utili in particolare di acidi grassi a catena corta, associati ad un miglioramento del turnover muscolare e della salute generale.
La maggior diversità dei micro-organismi intestinali negli atleti si correla positivamente con il consumo di proteine e i livelli plasmatici di creatina chinasi a dimostrazione dell’effetto incrociato tra alimentazione e allenamento intenso.
Il paradigma allenamento-dieta-microbiota intestinale è oggi un campo di grande interesse, con potenziali incredibili sulla salute e sulla prestazione.
The microbiome of professional athletes differs from that of more sedentary subjects in composition and particularly at the functional metabolic level. Barton W, et al. Gut 2017;0:1-9.
