Modelli Ed Economia Di Corsa A Diverse Velocità

Modelli Ed Economia Di Corsa A Diverse Velocità

Lo schema di corsa è una caratteristica multifattoriale, in cui elementi come il posizionamento del piede, l’oscillazione del braccio, l’angolazione del corpo, il sollevamento della gamba posteriore e la lunghezza del passo dovrebbero essere considerati insieme. Seguendo questo concetto, è stato proposto un metodo che consente di definire schemi globali di corsa auto selezionati. Questo metodo considera i corridori come sistemi globali e dinamici in cui il cambiamento o la modifica di una variabile influisce su di un’altra. Il metodo Volodalen® (V®score) consente la classificazione dei corridori attraverso l’osservazione visiva, partendo dal presupposto che un corridore è, come scritto precedentemente, un sistema globale e dinamico che cerca di ottimizzare l’economia della corsa (RE, definita come il VO2 in stato stazionario ad una data velocità di corsa, definendo quindi la richiesta di energia ad una velocità sub massimale costante). I corridori sono classificati in base ad osservazioni visive di cinque elementi chiave (oscillazione verticale della testa, movimento degli arti superiori, posizione della pelvi al contatto con il terreno, posizione del piede a contatto con il terreno) in cui ogni elemento è valutato su una scala da 1 a 5. I cinque punteggi individuali vengono poi sommati per fornire un punteggio globale, il punteggio Volodalen® (V®score), che può variare da 5 a 25. Il punteggio risultante, basato quindi su osservazioni soggettive, viene utilizzato per classificare i corridori in due gruppi: quelli definiti “aerei” (punteggio V®score>15) e quelli “terrestri” (punteggio V®score<=15). Gli autori hanno osservato che i corridori in ciascun gruppo presentano caratteristiche simili di economia di corsa, ma impiegano strategie diverse per ridurre il loro costo energetico: quelli definiti terrestri fanno più affidamento sulle strategie di propulsione anteriore piuttosto che verso l’alto, quelli aerei più sulle strategie di rimbalzo (sulla capacità di immagazzinare e rilasciare energia elastica). I modelli aerei e terrestri si osservano sia nei corridori amatoriali che in quelli altamente competitivi. I corridori sono classificati in gruppi utilizzando anche un altro criterio, il Duty Factor (DF), ovvero una variabile oggettiva che rappresenta il rapporto tra il tempo di contatto con il suolo (tc) e il tempo di durata della falcata (DF=tc/tc + tempo di oscillazione ts), con un DF più alto che riflette un maggiore contributo relativo del tc al passo di corsa. Nello studio di Patoz et al. (Int J Sports Physiol Perform. 2022 Apr 1;17(4):659-662. doi: 10.1123/ijspp.2021-0345) gli autori hanno voluto indagare la relazione tra la RE a velocità di corsa di endurance e modelli di corsa globale, valutati utilizzando il punteggio V®score soggettivo o la metrica DF oggettiva. Un totale di 52 corridori allenati, 31 maschi (media±DS: età = 31±8 anni, altezza = 174±7 cm, massa corporea = 66±10 kg, prestazione recente nei 21,1 km = 91±9 min, esperienza di corsa = 8±6 anni, distanza di corsa percorsa settimanale = 55±19 km) e 21 femmine (età = 32± 9 anni, altezza = 162±4cm, massa corporea = 52±5kg, prestazione recente nei 21,1 km = 102±9 min, esperienza di corsa = 7±4anni, distanza di corsa percorsa settimanale = 50±21 km) hanno partecipato a questo studio. I partecipanti hanno completato tre prove di corsa della durata di 4 minuti a 10, 12 e 14 km/h (con 2 minuti di recupero tra le prove) su tapis roulant, durante le quali è stata valutata la RE. La RE è stata espressa come il costo dell’ossigeno per massa (kg) elevata alla potenza di 0,75 per chilometro (in millilitri chilometro-1 chilogrammo-0,75), per ridurre al minimo l’influenza della massa corporea sul consumo di ossigeno durante la corsa. Un valore RE più alto indica un soggetto meno economico. Marcatori retroriflettenti sono stati posizionati sui soggetti per valutare la cinematica della corsa, per una valutazione più soggettiva dei punteggi per il V®score. Le correlazioni tra RE e V®score e tra RE e DF erano trascurabili e non significative a tutte le velocità testate, fatta eccezione per una bassa e significativa correlazione tra RE e V®score a 10 km/h (r = .30; P = .03). Ciò suggerisce che i corridori con uno schema di corsa globale ai due estremi dello spettro soggettivo (più terrestre, punteggio V®score= 5; più aereo, punteggio V®score= 25) o lo spettro DF oggettivo (DF più alto rispetto a quello più basso) mostrano una RE simile a velocità di corsa di endurance. Pertanto, non vi è alcun vantaggio nello scegliere, favorire o prescrivere uno specifico modello di corsa globale lungo un continuum basato su V®score o metriche DF, e gli allenatori non dovrebbero cercare di modificare il modello di corsa spontanea dei corridori a velocità di corsa di endurance per migliorare la RE.