Un terzo degli anziani muore di malattia di Alzheimer o di altra demenza (Il termine demenza è utilizzato per indicare diverse malattie che colpiscono la memoria, il pensiero e la capacità di svolgere attività quotidiane). Mentre i decessi dovuti a malattie come ictus e malattie cardiache sono diminuiti negli ultimi 20 anni, i tassi di mortalità per demenza standardizzati per età sono in aumento. La dieta mediterranea ha guadagnato popolarità grazie ai suoi riconosciuti e molteplici benefici per la salute, in particolare sugli esiti cardiovascolari. Sempre più studi suggeriscono che questo modello dietetico ha anche un effetto benefico sulla salute cognitiva. Nell’ambito della dieta mediterranea, l’olio d’oliva può esercitare attività antinfiammatorie e effetti neuroprotettivi grazie al suo alto contenuto di acidi grassi monoinsaturi e altri composti con proprietà antiossidanti come la vitamina E e i polifenoli. Nello studio di Tessier et al. (JAMA Netw Open. 2024 May 1;7(5): e2410021. doi: 10.1001/jamanetworkopen.2024), gli autori hanno esaminato l’associazione tra l’assunzione di olio d’oliva e il conseguente rischio di morte correlata alla demenza e valutare l’associazione congiunta con la qualità della dieta e la sostituzione di altri grassi. Questo studio prospettico di coorte ha esaminato i dati del Nurses’ Health Study (NHS; 1990-2018) e dell’Health Professionals Follow-Up Study (HPFS; 1990-2018). La popolazione comprendeva donne del NHS e uomini del HPFS che erano esenti da malattie cardiovascolari e cancro al basale. I dati sono stati analizzati da maggio 2022 a luglio 2023. Il consumo di olio d’oliva è stato valutato ogni quattro anni utilizzando un questionario sulla frequenza alimentare e classificato come (1) mai o meno di una volta al mese, (2) tra 0 e minore o uguale a 4,5 g/giorno, (3) tra 4,5 g/giorno a 7 g/giorno e (4) maggiore di 7 g/giorno. Per valutare la qualità della dieta si è utilizzato il Alternative Healthy Eating Index (sistema di punteggio che valuta la qualità della dieta sulla base di alimenti e nutrienti specifici associati a un ridotto rischio di malattie croniche) e il Mediterranean Diet score. La morte per demenza è stata accertata dai registri dei decessi. Dei 92.383 partecipanti, 60.582 (65,6%) erano donne e l’età media (SD) era di 56,4 (8,0) anni. Durante i 28 anni di follow-up (2.183.095 anni-persona), si sono verificati 4.751 decessi correlati alla demenza. I risultati hanno evidenziato che il consumo di almeno 7 g/giorno di olio d’oliva era associato ad un rischio inferiore del 28% di morte correlata alla demenza (HR, hazard ratio, aggregato aggiustato, 0,72 IC 95%, 0,64-0,81) rispetto ad un consumo che si verificava mai o raramente di olio d’oliva. Non è stata trovata alcuna interazione tra i punteggi di qualità della dieta. Nelle analisi di sostituzione, la sostituzione di 5 g/giorno di margarina e maionese con la quantità equivalente di olio d’oliva è stata associata ad un tasso compreso tra l’8% (IC al 95%, 4%-12%) e il 14% (IC al 95%, 7%-20 %) di minor rischio di mortalità per demenza. Le sostituzioni con altri oli vegetali o burro non erano significative. Concludendo, in soggetti adulti (la popolazione studiata era statunitense), un maggiore consumo di olio d’oliva era associato ad un minor rischio di mortalità correlata alla demenza, indipendentemente dalla qualità della dieta. Oltre alla salute del cuore, i risultati estendono le attuali raccomandazioni dietetiche sulla scelta dell’olio d’oliva e di altri oli vegetali per quella legata alle funzioni cognitive.