Più intenso è meglio? Intensità dell’allenamento intervallato nelle malattie cardiovascolari

Più intenso è meglio? Intensità dell’allenamento intervallato nelle malattie cardiovascolari

Più intenso è meglio? Intensità dell’allenamento intervallato nelle malattie cardiovascolari

Il picco di massimo consumo di ossigeno (Vo2Peak) aumenta maggiormente in seguito ad un allenamento intervallato ad alta intensità rispetto ad un allenamento isocalorico a moderata intensità in pazienti con malattie cardiovascolari (CHD). È stato misurato l’impatto che ha l’intensità dell’esercizio durante allenamenti intervallati ad alta intensità sugli aumenti del Vo2Peak.
112 pazienti con malattie cardiovascolari che avevano partecipato ad varie sessioni di allenamento intervallato basato su 4 intervalli da 4 minuti al 85-95% della frequenza cardiaca massima (HRmax) per 12 settimane furono inclusi nello studio. L’intensità dell’esercizio fu calcolata, per ogni soggetto, utilizzando la frequenza cardiaca degli ultimi due minuti di ogni intervallo, espressa in percentuale del HRmax. Fu utilizzato un modello generale lineare univariato con l’incremento del Vo2max come variabile dipendente e la percentuale di HRmax, età, numero delle sessione di allenamento, e picco di Vo2peak come covarianti. L’intensità dell’esercizio fu suddivisa in tre categorie: <88%, 88-92% e >92% del HRmax, e queste categorie furono utilizzate come fattori di riferimento fisso nel modello.
Il Vo2peak aumentò del 3.9 (SD 3.1)mLkg(-1)min(-1), pari al 11.9% dopo 23.4 sessioni di allenamento. La percentuale di HRmax ebbe un significativo effetto nello sviluppo del Vo2peak, sia come variabile continua (p=0.019) sia come variabile categoriale (p=0.020). La media marginale stimata e il 95% di intervallo di confidenza sull’incremento del Vo2peak per le tre categorie di intensità furono 3.1 (2.0, 4.2), 3.6 (2.8, 4.4), e 5.2 (4.1, 6.3) per <88%, 88-92%, e >92% categorie rispettivamente.
Anche nella zona di alta intensità, l’intensità dell’esercizio ha un ruolo determinante per migliorare il Vo2peak in pazienti con malattie cardiovascolari.
Moholdt T, Madssen E, Rognmo O, Aamot IL. The higher the better? Interval training intensity in coronary heart disease. J Sci Med Sport. 2014 Sep;17(5):506-10.