Le prestazioni negli eventi di corsa si basano su fattori meccanici e neuromuscolari e sulle capacità di vari sistemi di fornitura di energia.
Mentre la potenza della fosforilazione ossidativa è quantificata dal massimo consumo di ossigeno (V̇O2max), la potenza della fosforilazione a livello del substrato (glicolisi) può essere quantificata dal tasso massimo di accumulo di lattato (ċLamax). Il V̇O2max è visto come uno dei parametri (aerobici) più importanti negli sport di endurance e si correla positivamente con la distanza di corsa.
Ricerche precedenti hanno sviluppato un test da campo affidabile per determinare il ċLamax nella corsa e trovato una forte relazione con le prestazioni di corsa di sprint sui 100 m.
Si suppone che entrambi i parametri (V̇O2max e ċLamax) possano essere utilizzati per la profilazione fisiologica simulando l’interazione tra risintesi ossidativa e glicolitica dell’ATP durante l’esercizio.
Questo approccio suggerisce che un aumento di V̇o2max o una diminuzione di ċLamax potrebbero aumentare la prestazione alla soglia del lattato.
L’adattamento dei due parametri tramite un allenamento mirato potrebbe quindi avere un impatto sulla prestazione.
Un approccio locomotorio per la profilazione dei corridori si basa sulla riserva di velocità anaerobica (ASR, anaerobic speed reserve), definita come l’intervallo di velocità tra la velocità aerobica massima (MAS) e la velocità di sprint massima (MSS) e può riflettere la tolleranza di un atleta all’esercizio ad alta intensità.
Quindi, l’ASR consente di valutare i profili motori attraverso parametri fisiologici o aerobici (correlati alla MAS) e anaerobici, meccanici e neuromuscolari (correlati alla MSS).
Il rapporto di riserva di velocità (SRR) riflette il rapporto tra MSS e MAS ed è stato recentemente utilizzato per classificare i corridori di mezzofondo in sottogruppi (atleti da 400 a 800 m, specialisti da 800 m, atleti da 800 a 1500 m).
Inoltre, una profilazione locomotoria basata sulla ASR e i suoi sottocomponenti potrebbe aiutare a classificare gli atleti in tipo velocità (ASR e MSS elevato, MAS basso), tipo ibrido (ASR moderato, MSS e MAS) e tipo endurance (ASR e MSS bassi, alto MAS). Sia l’approccio fisiologico che quello locomotorio sembrano promettenti per la profilazione degli atleti e la valutazione dei risultati delle prestazioni nella corsa.
Tuttavia, la relazione tra questi due approcci e il confronto tra discipline di sprint e corsa e tra sessi per questi approcci non sono stati ancora studiati.
Nello studio di Thron et al. (J Strength Cond Res. 2024 Aug 1;38(8):1419-1427. doi: 10.1519/JSC.0000000000004801), gli autori hanno creato e confrontato i profili fisiologici e motori di corridori maschi e femmine e valutato le relazioni tra i diversi approcci.
Sono sati selezionati trentaquattro soggetti, adolescenti e giovani adulti, di cui quindici donne (massa corporea 59,4±7,3 kg; altezza 1,69±0,05 m; età 17,9±1,7 anni, 15–21 anni; allenamento 11,5±2,1 ore a settimana; 8,6±3,5 anni di allenamento) e diciannove uomini (massa corporea 73,6 ± 6,7 kg; altezza 1,82 ± 0,06 m; età 19,2 ± 3,3 anni, 16–23 anni; allenamento 12,2 ± 4,6 ore a settimana; 7,9 ± 3,9 anni di allenamento sistematico). Sulla base delle loro prestazioni e della competenza nella rispettiva disciplina, sono stati classificati come atleti di livello 3 (altamente allenati).
I soggetti sono stati suddivisi in sottogruppi da 100-200 m (velocisti; N=11; donne n=6), da 400 m (corridori; N =11; donne n=4) e da 800-1500 m (mezzofondisti; N=12; donne n=5). Tutti i soggetti hanno eseguito due sprint da 100 metri su una pista da corsa per determinare la velocità massima di sprint (MSS) e il tasso massimo di accumulo del lattato (ċLamax).
Gli atleti hanno iniziato a correre in posizione eretta e la velocità è stata registrata ininterrottamente con una pistola laser.
La pistola laser è stata posizionata su un treppiede posizionato all’altezza della vita, 2 m dietro la partenza.
Le curve velocità-tempo sono state quindi adattate da una funzione biesponenziale per calcolare la MSS e il tempo per raggiungere la potenza massima (tPmax).
Subito dopo il primo sprint, i soggetti si sono seduti e, fino a 10 min dopo lo sprint, sono stati prelevati campioni di sangue capillare ogni minuto per valutare la concentrazione massima di lattato post-esercizio (Lamax).
Il ċLamax è stato quindi calcolato secondo l’equazione: ċLamax=(Lamax-Lapre) / (t100-tpmax), dove Lamax (mmol/L) = concentrazione massima di lattato dopo l’esercizio; Lapre (mmol/L) = concentrazione di lattato prima dell’esercizio; t100 (s) = durata dell’esercizio, ovvero lo sprint di 100 m; tPmax (s) = tempo per raggiungere la potenza massima durante lo sprint. Il VO2max è stato valutato tramite test su tapis roulant, iniziando con una velocità di 2,22 m/s (8 km/h) con una pendenza costante dell’1% e aumentandola ogni minuto di 0,28 m/s (1 km/h) fino ad esaurimento. Ricordiamo che la MAS è definita come la velocità minima di corsa alla quale si verifica il VO2max.
La ASR è stata determinata come la differenza di velocità tra MSS e MAS, mentre il SRR è stato quantificato come il quoziente tra MSS e MAS. I risultati hanno evidenziato che la MAS e il V̇O2max erano più alti nei corridori nei 400 metri e nei mezzofondisti rispetto agli sprinter (p ≤ 0,02; −2,24 ≤ d ≤ −1,29).
La MMS e il ċLamax erano più alti negli sprinter e nei corridori nei 400 metri rispetto ai mezzofondisti (0,03 ≤ p ≤ 0,28; 0,73 ≤ d ≤ 1,23).
La ASR era più alta negli sprinter e più bassa nei mezzofondisti (p ≤ 0,03; 1,24 ≤ d ≤ 2,79). La ARS ha mostrato correlazioni positive da molto grandi a quasi perfette con MSS, SRR e ċLamax (p < 0,01; 0,73 ≤ r ≤ 0,91) e correlazioni negative da medie a grandi con MAS e V̇O2max (p < 0,05; −0,55 ≤ r ≤ −0,39).
Sono state riscontrate grandi correlazioni tra MAS e V̇O2max (p < 0,01; r = 0,75) e tra MSS e ċLamax (p < 0,01; r = 0,74). La MAS, MSS, ASR, V̇O2max e ċLamax hanno mostrato valori assoluti più elevati nei soggetti maschi rispetto alle femmine, mentre non è stata riscontrata alcuna differenza significativa tra i sessi per la SRR. I risultati indicano che gli atleti di diverse discipline di sprint e corsa mostrano profili fisiologici e motori differenti e che i parametri di questi approcci sono correlati tra loro.
Ciò può essere di interesse per la valutazione di punti di forza e di debolezza (ad esempio, per l’identificazione del talento) o la prescrizione di un allenamento in queste discipline.