Riscaldamento A Metà Partita E Prestazioni Successive

Riscaldamento A Metà Partita E Prestazioni Successive

Nelle competizioni negli sport di squadra, i giocatori devono eseguire molti movimenti ad alta velocità e azioni di agilità, come sprint ad alta intensità, salti e cambi di direzione ripetuti.

Durante le pause di metà partita (intervalli), i giocatori di solito svolgono attività di recupero passivo, come acquisire istruzioni tecniche e tattiche dagli allenatori o sottoporsi ad eventuali trattamenti medici. Sebbene il recupero passivo durante l’intervallo possa alleviare la fatica accumulata nella prima metà, potrebbe ridurre la prontezza del corpo (ad esempio, la temperatura del core e dei muscoli diminuisce, il VO2 torna al valore di riposo e l’erogazione di ossigeno intramuscolare diminuisce), influenzando negativamente le prestazioni.

Un ri-riscaldamento (RW, Re–warm-up) prima dell’inizio del secondo tempo sembra alleviare gli effetti negativi di un recupero passivo sulla prestazione atletica. Numerosi studi hanno indicato che i meccanismi fisiologici mediante i quali il RW migliora le prestazioni successive sono simili ai benefici del riscaldamento di inizio partita, tra cui l’aumento della temperatura del core e dei muscoli, l’aumento della velocità della cinetica di assorbimento dell’ossigeno nella fase iniziale dell’esercizio e l’induzione del potenziamento post-attivazione. Tuttavia, la strategia ottimale di un RW rimane poco chiara.

Studi precedenti hanno dimostrato che la maggior parte delle strategie RW sono modificate da attività di riscaldamento classico, ad esempio, esercizi continui di intensità moderata ed esercizi intermittenti. In termini di applicabilità pratica, trovare uno spazio fisico e acquisire l’attrezzatura necessaria sono aspetti che devono essere affrontate prima di eseguire RW. Pertanto, alcuni ricercatori hanno tentato di applicare l’allenamento di forza per il core (CSE, Core Strength Exercise) al riscaldamento o alle attività RW (RW CSE). Superfici instabili, come un BOSU o una Swiss Ball, possono essere utilizzate per aumentare il livello di difficoltà del CSE. L’utilizzo di una superficie instabile (USTA) aumenta le richieste di stabilità e la stimolazione fisiologica durante un CSE sui muscoli del core; ad esempio, può essere raggiunto un grado più elevato di attivazione muscolare rispetto ad uno eseguito su una piattaforma stabile (STA). Pertanto, eseguire un CSE su USTA come forma di RW, può aumentare ulteriormente la stimolazione e i benefici sulle prestazioni atletiche.

Nello studio di Yang et al. (J Strength Cond Res. 2025 Jan 1;39(1):62-69. doi: 10.1519/JSC.0000000000004948), gli autori hanno valutato gli effetti del ri-riscaldamento a metà partita, comprendente esercizi di forza per il core, sulla successiva prestazione di potenza e cambio di direzione in giocatori di basket.

Hanno partecipato dodici giocatori di basket universitari di Divisione I (6 guardie, 5 attaccanti e 1 centro; media ± DS: età: 20,5±1,6 anni (intervallo 18-23 anni); altezza: 1,86±0,07 m; massa corporea: 84,0±7,8 kg) che si allenavano nella stessa squadra più di 5 giorni alla settimana. È stato utilizzato un disegno a misure ripetute.

Durante le visite in laboratorio, tre diversi protocolli di RW CSE, separati da sette giorni, sono stati applicati in un ordine randomizzato e controbilanciato dopo aver svolto il test Loughborough intermittent shuttle modificato (LIST, Modified Loughborough Intermittent Shuttle Test), che simula la prima metà di una gara. I protocolli erano i seguenti: RW CSE su una superficie stabile (STA), RW CSW su BOSU (superficie instabile, USTA) e recupero passivo (controllo, CON).

Poiché l’agilità e la potenza sono fondamentali in questo tipo di sport, per determinare gli effetti dei diversi protocolli di RW CSE, sono stati eseguiti per la loro valutazione un T-test, uno squat jump (SJ), un counter movement jump (CMJ) e un test di trazione isometrica a metà coscia (IMTP, isometric midthigh pull test). Per esaminare le risposte fisiologiche durante i diversi RW CSE, sono state misurate la frequenza cardiaca (FC), la temperatura timpanica (Ttymp), la concentrazione di lattato nel sangue (La) e la valutazione dello sforzo percepito (RPE), all’inizio, prima e dopo il LIST e dopo i RW CSE.

Il protocollo di studio prevedeva un riscaldamento di 12 min (2 min di jogging, 4×30 m di corsa laterale; stretching dinamico per i principali muscoli degli arti inferiori, esercizi di forza dinamica, sprint intermittenti incrementali e corse con cambio di direzione e due CMJ al massimo sforzo). In seguito, è stato svolto il primo test sui cambi di direzione (COD) e potenza (prima il T-test e dopo tre min sono stati svolti nell’ordine SJ, CMJ e IMTP, separati da un minuto). Dopo aver completato i test, è stato svolto il LIST. Quest’ultimo includeva 2 prove×8 serie; ogni serie consisteva in 3×20 m di camminata, uno sprint massimo di 20 m (al 100% della velocità massima di sprint), recupero di 4 s, 3×20 m di jogging (al 55% della velocità massima di sprint) e 3×20 m di corsa (al 95% della velocità massima di sprint). Il ciclo di esercizi è stato ripetuto otto volte senza intervalli di riposo durante ogni serie. Ogni prova era separata da una pausa di 3 min. Subito dopo, tutti i soggetti hanno recuperato rimanendo seduti su una sedia per un periodo di 10 min, seguito da o i protocolli RW CSE per 4 min (RW CSE STA o USTA) o hanno continuato il recupero passivo (CON), per una durata totale di 15 min (corrispondente alla durata di un intervallo tra i due tempi di gioco).  Al termine, sono stati rieseguiti i test per la valutazione del COD e della potenza.

Per i protocolli RW CSE, studi precedenti hanno indicato che la forza/stabilità del core laterale e posteriore erano significativamente associate a COD e prestazioni di potenza. Pertanto, si è scelto un CSE che attivasse questi gruppi muscolari, utilizzando gli esercizi di: Birddog (USTA, ginocchia in appoggio su BOSU), Rocking side-to-side plank (USTA, gomiti in appoggio su BOSU), Active side plank USTA, gomito in appoggio su BOSU), Mountain climbers (USTA, mani in appoggio su BOSU) e Active single leg bridge (USTA, piede in appoggio su BOSU). Il numero di ripetizioni era otto per lato. Ogni attività CSE RW era separata da un intervallo di dieci secondi. Dopo aver completato il CSE RW, ai soggetti è stato chiesto di riposare su una sedia per un minuto.

I risultati hanno mostrato cambiamenti significativamente inferiori nel tempo durante il T-test nel gruppo STA rispetto a CON (p<0,05). I cambiamenti nell’altezza di salto nel CMJ in STA erano significativamente più alti di quelli in CON (p<0,05). Durante il test IMPT, i cambiamenti nel tasso massimo di sviluppo della forza (RFD) (p <0,05), nell’intervallo tra 0-90 millisecondi (p<0,05), 0-150 millisecondi (p<0,05), 0-200 millisecondi (p < 0,05) e 0-250 millisecondi (p<0,05), in STA erano significativamente più alti di quelli nel CON. Inoltre, la RFD nell’intervallo tra 0-150 millisecondi (p <0,05) e 0-250 millisecondi (p<0,05) in USTA era significativamente più alto di quello in CON. La FC media durante USTA era significativamente più alta rispetto a quella in STA e CON (p<0,05).

In conclusione, eseguire un RW CSE di breve durata su una superficie stabile durante l’intervallo, può prevenire il declino delle prestazioni in termini di COD e potenza durante il secondo tempo. Tuttavia, la fatica indotta da un RW CSE su superficie instabile può sopravanzare i benefici, compromettendo i guadagni nelle prestazione.