Obiettivo: Valutare gli effetti di 6 settimane di allenamento intensivo sul treadmill sulla ritmicità dell’andatura, la mobilità funzionale e la qualità della vita (QOL) in pazienti con il morbo di Parkinson (PD). Soggetti: Alla ricerca hanno partecipato nove pazienti con PD che erano in grado di deambulare autonomamente. L’età media è stata di 70 +/- 6,8 anni. I pazienti avevano un lieve o moderato PD. Intervento: I pazienti hanno camminato su un treadmill per 30 minuti durante ogni sessione di allenamento, e, sono stati eseguiti 4 allenamenti a settimana per 6 settimane. Una volta a settimana è stata rilevata la velocità di marcia ed è stata reimpostata la velocità del treadmill in base ai risultati raggiunti. Principali misure: Per analizzare i pazienti sono stati utilizzati i 39 oggetti del questionario del morbo di Parkinson (PDQ-39), la parte motoria del Unified Parkinson’s Disease Rating Scale (UPDRS), la velocità di marcia, la variabilità della frequenza di marcia e lo Short Physical Performance Battery (SPPB). Risultati: Un confronto con le misure rilevate prima e dopo l’esecuzione di questo protocollo ha fatto registrare un notevole progresso. La QOL, misurata tramite il PDQ-39, è stata ridotta (cioè migliorata) da 32 a 22 (P<0,014). I sintomi del Parkinson, misurati tramite l’UPDRS sono diminuiti da 29 a 22 (P<0,043). La velocità di marcia è passata da 1,11 a 1,26 m/s (P<0,014). Il punteggio del SPPB è migliorato (P<0,008). E’ interessante notare che molti dei miglioramenti conseguiti sono stati registrati anche 4 settimane più tardi. Conclusioni: Questi risultati dimostrano la possibilità di migliorare la velocità e la ritimicità della marcia in pazienti con PD e suggeriscono che un programma di allenamento al treadmill progressivo e di intensità crescente possa essere utilizzato per minimizzare le perdite di velocità di marcia, ridurre il rischio di cadute e più in generale per migliorare la qualità della vita in questi pazienti. Talia Herman, Nir Giladi, Leor Gruendlinge, Jeffrey M. Hausdorff Physical Medicine and Rehabilitation September 2007